VISA , leader mondiale per l’emissione di carte di credito, ha annunciato un importante traguardo raggiunto dalle carte in standard EMV negli Stati Uniti. Il mercato statunitense risulta infatti sensibilmente migliorato sul fronte delle denunce per frode, e questo a non molta distanza dalla decisione di forzare l’adozione della tecnologia sul territorio federale.
Le carte di credito o di debito basate su chip EMV hanno infatti permesso di ridurre le denunce di frode o contraffazione di ben il 70%, ha spiegato VISA , confermando nei fatti la sicurezza superiore della tecnologia per l’autenticazione delle transazioni finanziarie rispetto alle carte equipaggiate esclusivamente con le classiche bande magnetiche.
Oramai le carte EMV con chip rappresentano il 67% delle carte di credito in circolazione negli Stati Uniti, ha detto VISA, mentre i proprietari delle suddette carte costituiscono i clienti più attivi con il 96% di tutti gli acquisti avvenuti nel paese durante il mese di dicembre.
Il traguardo sottolineato da VISA rappresenta un risultato ancor più significativo se si considera il punto di partenza, vale a dire un mercato – quello statunitense – che tre anni fa era piuttosto indietro nell’ adozione delle smart card finanziarie rispetto al resto del mondo.
Nel 2015, però, una serie di attacchi di alto profilo contro i retailer locali (Target, Home Depot e altri) ha portato alla compromissione di centinaia di migliaia di carte di credito e ha spinto le società finanziarie a forzare la mano imponendo le carte EMV e quindi l’adozione dei rispettivi terminali POS per gli acquisti.
L’uso delle smart card per le transazioni finanziarie è certamente più sicuro di quelle a banda magnetica, nondimeno in questi anni hacker e cyber-criminali hanno sviluppato nuovi attacchi in grado di avere la meglio anche sulla nuova tecnologia. Oggi l’obiettivo principale si è spostato sull’acquisizione dei dati delle carte, piuttosto che sul contenuto dei chip, oppure sulla compromissione diretta degli account sui portali di e-commerce.
Alfonso Maruccia