Visitare siti con contenuti violenti può portare le menti più giovani a compiere atti violenti: è questo il responso di uno studio condotto dai ricercatori di Internet Solutions for Kids . Stando agli scienziati, il continuo bombardamento mediatico di contenuti pericolosi influisce in maniera negativa sui comportamenti degli adolescenti. La soluzione? Più attenzione e molta prevenzione.
Sotto la lente dei ricercatori, tutte le fonti di informazione e intrattenimento cui i giovani risultino essere utenti abituali: videogame, Internet, musica, film e via dicendo. La ricerca , è stata eseguita tra l’agosto e il settembre 2006, su un campione di 1588 ragazzi tra i 10 e i 15 anni. Agli intervistati è stato chiesto di riportare le proprie esperienze in relazione ad episodi che includono aggressioni a mano armata, atti di grave violenza, furti o abusi a sfondo sessuale. Dai risultati emerge che il 5% dei giovani intervistati è stato protagonista di seri episodi di violenza negli ultimi dodici mesi, mentre il 38% ha riportato di aver visitato siti a carattere violento: in particolare gli indirizzi più visitati sono quelli che mostrano persone reali in reali situazioni violente, armi incluse.
A carburare il livello di violenza generato nella vita reale, ovviamente, anche comportamenti che poco hanno a che vedere col web, quali l’abuso di alcool, i vacillanti rapporti con i genitori e via dicendo. “Le nostre ricerche si aggiungono alla crescente evidenza che la violenza esposta nei media è strettamente collegata al comportamento violento, a volte molto grave, nei giovani” dichiara il dottor Michele L. Ybarra, a capo dello studio di IS4K .
Stando a quanto riportato dai ricercatori, quasi tutti gli adolescenti interrogati nella ricerca frequentano abitualmente siti che mostrano persone comuni impegnate in situazioni di vero combattimento, spesso con l’ausilio di armi da fuoco e spesso con conseguenze anche letali: tutto ciò porta un incremento della violenza offline 5 volte maggiore di quello riscontrato in coetanei non avvezzi a certi tipi di intrattenimento. Sulla gogna, per conseguenza logica, anche videogame , serial televisivi, fumetti, musica e quant’altro, anche se i ricercatori fanno notare che il loro effetto sarebbe tuttavia minore di quello generato dai siti a contenuto violento. La soluzione? Prevenire e vigilare: “Ridurre l’esposizione dei giovani ai contenuti violenti dovrebbe essere la chiave di volta della prevenzione da attuare sul web” spiegano gli autori.
Secondo il team del dottor Ybarra, gli adolescenti di oggi sarebbero delle vere e proprie spugne in grado di assorbire massicce dosi di crudeltà gratuita per poi lasciarla esplodere all’esterno. Va detto che la ricerca dello staff di IS4K non mette d’accordo proprio tutti : i siti di news potrebbero essere considerati i principali responsabili delle aggressive bizze dei giovani netizen.
Vincenzo Gentile