Dell fa parte di quello sparuto numero di produttori che, su alcuni modelli di PC, offre agli utenti consumer la possibilità di effettuare il downgrade a Windows XP. Ma per chi decide di ricusare Windows Vista, il conto si fa sempre più salato.
Oggi l’opzione per il downgrade che accompagna i desktop Dell della serie 530 e i notebook Inspiron 1525 costa 150 dollari, almeno tre volte più di quanto costasse solo pochi mesi addietro. Peraltro, questo servizio è disponibile esclusivamente se si acquista un PC che abbia pre-installata l’edizione Business o Ultimate di Vista.
Lo scorso giugno, quando Microsoft ritirò ufficialmente dal mercato Windows XP, Dell aveva fissato il costo del downgrade tra i 20 e i 50 dollari. Il recente aumento di prezzo è passato per lo più inosservato, ma c’è chi lo ha definito un tentativo per scoraggiare gli utenti dall’usare XP.
Microsoft, dal suo canto, sostiene che il Service Pack 1 per Vista ha risolto la quasi totalità dei problemi segnalati dai primi utenti del sistema operativo, ottimizzando nello stesso tempo le performance e il consumo di RAM. Pur con queste migliorie, però, Vista è tuttora considerato poco adatto per girare sui netbook: è anche per tale ragione che Microsoft, nonostante continui a raccomandare l’upgrade a Vista, sta lavorando con solerzia a Windows 7, la cui architettura modulare dovrebbe renderlo capace di adattarsi ad una più ampia gamma di dispositivi, inclusi MID e netbook.