Steve Ballmer chiama , ma i “developers!” non sempre rispondono: una ricerca condotta da Evans Data Corporation sul mercato nordamericano ha evidenziato uno scarso interesse degli sviluppatori Windows per Vista . Windows XP e Windows Vista attualmente si contendono il mercato sebbene Microsoft tenti di archiviare definitivamente il primo per puntare tutto sul secondo.
Su 380 sviluppatori intervistati da Evans Data ad aprile, solo l’8% ha dichiarato di dedicarsi alla scrittura di applicazioni specifiche per Vista, mentre il 49% ancora considera come proprio target principale l’ambiente operativo e le convenzioni tecnologiche di XP . Anche i coder come gli utenti sembrano dunque inclini ad adottare una politica attendista nei confronti del nuovo sistema, che a distanza di 17 mesi non è ancora riuscito a erodere quote di mercato consistenti al vecchio XP, se naturalmente si escludono i PC che integrano Vista venduti sugli scaffali.
“L’argomento principale è stato un’adozione più lenta di Vista sul mercato, ragion per cui molte persone nel settore corporate e commerciale sono rimaste con XP” conferma John Andrews, presidente e CEO di Evans Data.
Di contro, le alternative a Windows come i sistemi open source basati su Linux e Mac OS X stanno conoscendo una crescita di interesse da parte dei professionisti : “Sebbene insufficienti a spostare i volumi di vendita di Windows – continua Andrews – MacOS ha sperimentato una crescita del 50% come piattaforma di sviluppo primaria e il 380% di crescita come target non esclusivo”.
La situazione per Vista dovrebbe comunque migliorare dal prossimo anno : in particolare secondo Evans Data nel 2009 il 29% degli sviluppatori sceglierà XP come piattaforma d’elezione mentre Vista verrebbe scelto dal 24% degli intervistati.
Dal punto di vista del mero approccio alle diverse piattaforme da parte degli sviluppatori, nel 2009 è prevista la riconferma di Windows (XP e Vista) quale sistema operativo di riferimento, capace di catturare il 67% dei progetti di sviluppo, mentre Linux dovrà “accontentarsi” del 15% complessivo.
Alfonso Maruccia