Il caso Vividown non è ancora giunto a conclusione, come annunciato dal privacy counsel di Google Peter Fleischer sul suo blog personale. Gli inquirenti italiani hanno infatti presentato un ricorso presso la Corte di Cassazione , contro la sentenza di assoluzione dei tre dirigenti di BigG stabilita nello scorso dicembre dalla Corte d’Appello del Tribunale di Milano.
David Carl Drummond (all’epoca dei fatti presidente del CdA di Google Italy), George De Los Reyes (ora in pensione) e Peter Fleischer (responsabile delle privacy policy per l’Europa) erano stati prosciolti dopo la condanna in primo grado – 6 mesi di reclusione, con pena sospesa – per violazione della privacy. Nella primavera del 2010, il giudice milanese Oscar Magi aveva ritenuto il gigante californiano responsabile dei contenuti caricati dai suoi utenti sulla piattaforma Google Video, ovviamente compreso il filmato in cui il giovane disabile di Torino veniva vessato da alcuni compagni di scuola.
Nella presentazione del ricorso in Cassazione, gli inquirenti del Belpaese hanno sottolineato come Fleischer e colleghi debbano essere ritenuti responsabili a livello penale dei video caricati dagli utenti dell’azienda californiana. Piattaforme di video sharing come YouTube dovrebbero così adottare delle specifiche misure di monitoraggio preventivo del materiale caricato, prevedendo inoltre il consenso informato da parte dei soggetti finiti nei video pubblicati online . “Una minaccia alla libera espressione su Internet”, ribadisce da Fleischer. ( M.V. )