Per qualche motivo non ancora meglio precisato, il sito ufficiale di VLC e del suo sviluppatore VideoLAN risultano irraggiungibili dall’India, ormai da diversi mesi, fin dal 13 febbraio. Il blocco è stato deciso dalle autorità nazionali e imposto attraverso tutti i principali ISP del paese, inclusi ACT Fibernet, Jio e Vodafone Idea.
Il sito di VLC irraggiungibile in India, senza una vera ragione
La software house è tornata oggi sull’argomento, nel tentativo di portare all’attenzione pubblica il problema, affidando una breve dichiarazione alle pagine del sito TechCrunch. Queste le parole del presidente Jean-Baptiste Kempf: La maggior parte degli ISP più importanti stanno applicando un ban al sito, attraverso tecniche diverse
. Di seguito, invece, l’appello lanciato nei giorni scorsi su Twitter.
Se siete in India, per favore aiutateci.
If you are in India, please help us. https://t.co/rOpIjlx0q9
— VideoLAN (@videolan) August 12, 2022
In India è presente il 10% circa degli utenti VLC di tutto il mondo. L’organizzazione Internet Freedom Foundation di Nuova Delhi, che si batte per la tutela della privacy e della libertà online, ha sottolineato come il Dipartimento delle Telecomunicazioni indiano non abbia fornito alcuna spiegazione in merito alla scelta di bloccare l’accesso al sito.
On June 07, 2022, we filed a Right to Information application with @DoT_India seeking information on the blocking of the website of VideoLAN[dot]org in India. DoT transferred it to @GoI_MeitY, which then responded on July 14 that “No information is available [with MeitY]” (1/4) https://t.co/usQHOmaJdW
— Internet Freedom Foundation (IFF) (@internetfreedom) August 14, 2022
Una delle ipotesi al vaglio è che le autorità potrebbero aver deciso per il ban in conseguenza alla campagna malware attuata dai cybercriminali del gruppo Cicada (ritenuto vicino al governo cinese) facendo leva proprio su una funzionalità del celebre lettore multimediale. Le tempistiche però non coincidono: su queste pagine ne abbiamo dato notizia a inizio aprile.
Paradossalmente, con il blocco del sito ufficiale, l’India rischia di spingere i suoi cittadini verso il download del software da altre risorse che potrebbero costituire una potenziale minaccia.
Un’alternativa è quella che passa dall’impiego di una VPN in grado di aggirare i ban territoriali e geografici: quella di CyberGhost è disponibile a soli 2,11 euro al mese. Sappiamo però anche che il paese, di recente, ha applicato un giro di vite a questo tipo di servizi.