Palo Alto (USA) – Con una mossa attesa da tempo, e ritenuta da molti inevitabile, VMware ha annunciato la decisione di azzerare il costo di licenza del suo famoso hypervisor di classe enterprise, ESXi, pilastro portante della propria suite di strumenti per la virtualizzazione. Il costo dell’attuale versione del software, la 3i, è di 495 dollari.
Sebbene VMware ESXi venga abitualmente descritto come la versione “leggera” di ESX, questo per via della sua dimensione estremamente compatta (circa 32 MB), in realtà fornisce le stesse funzionalità del fratello maggiore , inclusa la tecnologia di live migration Vmotion (che consente di spostare le macchine virtuali da un server fisico ad un altro senza interromperne l’esecuzione). Rettifica – VMware ci fa sapere che “VMotion è un prodotto VMware separato che funziona tranquillamente su ESXi, ma non è compreso in ESXi e non verrà fornito gratuitamente”. Punto Informatico si scusa con VMware e con i lettori per l’imprecisione.
“Dal punto di vista delle funzionalità, i due software sono equivalenti: ESXi fa tutto quello che fa ESX”, ha spiegato Bogomil Balkansky, senior director del product marketing di VMware. “Abbiamo scelto di rendere gratuito ESXi perché contiene la nostra architettura hypervisor di ultima generazione, ed è il prodotto verso cui vogliamo indirizzare i nostri clienti”.
Stando a quanto riportato da Virtualization.info , VMware non introdurrà alcuna limitazione nelle future release gratuite di ESXi, né obbligherà gli utenti ad acquistare altri prodotti o servizi. Il noto blog fa poi sapere che VMware ha deciso di riservare, ai clienti paganti di ESX 3i, dei buoni sconto per l’acquisto dei suoi prodotti attraverso il proprio negozio online.
VMware ha promesso di azzerare il prezzo di ESXi entro la fine del mese, in occasione del rilascio di un aggiornamento alla suite VMware Infrastructure 3.5: questa comprende strumenti dedicati alla creazione, gestione, distribuzione, backup/ripristino, e aggiornamento delle macchine virtuali.
Oggi VMware domina il mercato della virtualizzazione con una quota superiore all’80%, ma la decisione di distribuire gratuitamente ESXi è un chiaro sintomo della crescente pressione esercitata dai concorrenti . Tra questi, la figura più minacciosa è quella di Microsoft , che regala il suo neonato motore di virtualizzazione Hyper-V a tutti i possessori di Windows Server 2008 (la versione stand-alone costa invece 28 dollari).
VMware sta anche tentando di riprendersi dal crollo azionario registrato subito dopo l’allontanamento , poco più di due settimane fa, della sua ex CEO e fondatrice Diane Greene. A questa è subentrato Paul Maritz, un ex manager di Microsoft che, negli ultimi anni, ha guidato una piccola società che si occupava di virtualizzazione e che recentemente è stata acquisita da EMC (la stessa società di cui fa parte anche VMware). Il repentino allontanamento della Greene non è piaciuto né a gran parte degli investitori di VMware, tra i quali Cisco ed Intel , né ai dipendenti dell’azienda, i quali temono che Maritz possa cambiare radicalmente la cultura e i principi ispiratori di VMware.
Sebbene le indiscrezioni affermino che la Greene sia stata messa alla porta per alcune divergenze con i vertici di EMC, l’idea di azzerare il prezzo di ESXi è sua, ed era in incubazione, a quanto pare, già da tempo. Secondo Bittman ESXi avrebbe dovuto essere gratuito fin dall’inizio . “Abbiamo commesso uno sbaglio, ed ora stiamo rimediando”, ha commentato il manager.