Il progetto Libra perde un altro partner importante: Vodafone lascia la Association, senza però escludere la possibilità di tornare a collaborare in futuro. Si tratta dell’ottava defezione, registrata dopo quelle di Booking, PayPal, eBay, Visa, Mastercard, Stripe e Mercado Pago. Quasi un terzo dei 28 membri che in origine hanno appoggiato l’iniziativa si è chiamato fuori in pochi mesi.
Libra: anche Vodafone fuori dal progetto
Tenendo inoltre in considerazione i tanti ostacoli burocratici e legislativi posti dalle autorità a livello globale, un lancio della criptovaluta nei tempi previsti (prima metà del 2020) sembra ormai un’utopia. A un quadro già complesso si aggiunga l’ipotesi formulata ieri relativa al possibile lancio di una valuta digitale promossa e supportata dalle banche centrali di tutto il mondo. Non risulta difficile capire perché il futuro di Libra è più che mai incerto.
A differenza di quanto avvenuto però con gli altri membri della Association, ad aver spinto Vodafone all’abbandono non è stato il timore di eventuali complicazioni legali, ma almeno in via ufficiale la volontà di concentrare le proprie risorse sul progetto M-Pesa. Per chi non ne fosse a conoscenza si tratta di un sistema per il trasferimento di denaro e il microcredito lanciato nel 2007 dalla controllata Safaricom, al momento disponibile solo in alcuni paesi: Kenya, Tanzania, Afghanistan, Sudafrica, India, Romania e Albania. La volontà espressa è quella di ampliarne la portata a livello internazionale.
La Libra Association afferma in ogni caso di essere pronta ad accogliere nuovi membri entro l’anno: nella lista d’attesa ci sarebbero già oltre 1.500 aziende, pronte a collaborare per rendere la stablecoin di Facebook una realtà capace di (citiamo testualmente) “reinventare la moneta” e “trasformare l’economia globale”.