Sembra passarsela bene Vodafone Italia , con ricavi in crescita del 2,3 per cento rispetto all’anno precedente. L’anno fiscale chiuso il 31 marzo mostra ricavi da servizi che raggiungono quota 5,25 miliardi di euro , facendo segnare una crescita per il quinto trimestre consecutivo (Q1 +1,2 per cento, Q2 +2,2, Q3 +3,0, Q4 +2,8), come si nota dalla nota per la stampa . Ovviamente è il comparto mobile a rappresentare lo zoccolo duro dell’azienda, con una crescita dei ricavi da servizi mobili dell’1,5 per cento giungendo quota 4.366 milioni di euro, dati che vengono premiati anche da un forte incremento di consumo di dati mobili (+45 per cento).
Uno degli impegni maggiori dell’azienda nell’ultimo periodo è stato volto al rinforzo della rete fissa , che ha portato ricavi per 882 milioni di euro (+6,8 per cento) e della connessione broadband , con una crescita di clienti dell’+ 11,4 per cento pari a 2,2 milioni di utenti, la fibra si ferma invece a quota 700mila, di cui 400mila acquisiti nell’ultimo anno fiscale).
Fronte invece su cui Vodafone è attiva da tempo è l’ estensione della rete LTE . I clienti in 4G raggiungono quota 9 milioni (+2,5 milioni rispetto all’anno precedente). Forte della rete veloce più estesa d’Europa (primato raggiunto nel 2015 ), che in Italia raggiunge il 97,2 per cento della popolazione in oltre 6.900 comuni , Vodafone continua gli investimenti infrastrutturali. Da poco è stato presentato un importante upgrade della rete che diventa così 4,5G (supportando connessioni fino a 800 Mbps e con solo 12ms di latenza) nelle città di Firenze, Palermo e Milano salvo poi far crescere la copertura su Napoli, Torino, Bologna, Roma e Genova. L’obiettivo è raggiungere 3 grandi città italiane in 5G entro il 2020.
Ma gli impegni di Vodafone sono volti anche verso un ripensamento del rapporto con il cliente, da realizzare con nuovi servizi di qualità (come il potenziamento della fibra che in alcune città e distretti industriali raggiunge 1 Gigabit al secondo; la televisione digitale di Vodafone Tv, il sostegno tecnologico verso la Pubblica Amministrazione, l’abbraccio del progetto Open Fiber) ma anche con una maggiore attenzione per il cliente. Il progetto CARE ne è la riprova e si concretizza in un programma di soddisfatti o i rimborsati sulla rete 4G, in maggiori garanzie di connettività per le imprese, in maggiore trasparenza e in qualche regalo ai clienti fedeli (come la navigazione gratuita in alcune occasioni speciali).
Molto meno allettante è invece il panorama se ci si sposta dal mercato europeo ad uno globale. Considerando la totalità dei Paesi in cui opera l’azienda, i risultati non sono così ottimisti. L’azienda chiude l’anno perdendo 6,3 miliardi di euro pari al 18,7 per cento in meno rispetto all’anno fiscale precedente . I ricavi sono pari a 47,6 miliardi, calati del 4,4 per cento, che aggravano il debito netto portandolo da 28,8 a 31,1 miliardi. Le cause sono da ricercare in particolare nelle svalutazioni in India (ben 3,7 miliardi) e la contestuale fusione della controllata Idea Cellular. Gli investitori dimostrano comunque di avere fiducia. La dimostrazione è che in borsa il titolo sta viaggiando positivamente.
Mirko Zago