Milano – Déjà vu giuridico e telefonico a Milano: dopo Fastweb , anche Vodafone si lancia con un’azione legale contro Telecom Italia , accusata di “abuso di posizione dominante”. L’azione è corredata da una richiesta di danni cospicua: 525 milioni di euro.
Molte le ragioni, secondo Vodafone: da un “illecito sfruttamento delle informazioni privilegiate detenute in qualità di gestore della telefonia fissa, per schedare i clienti e proporre offerte mirate”, all’impiego di “informazioni strategiche riguardanti le attività di telefonia fissa per competere nel mercato del mobile”, passando per promesse di sconti sui servizi di Telefonia fissa, allo scopo di sottrarre clienti a Vodafone nel mercato del mobile, o per aver sfruttato il 187 “per promuovere servizi di comunicazione mobile”.
Pratiche commerciali che riportano alla mente la causa tra l’incumbent e Fastweb. In quell’occasione, la corte d’appello di Milano si era pronunciata con un’ordinanza favorevole a Fastweb , imponendo all’incumbent di non ricorrere a pratiche di winback. Telecom Italia difende l’operato del proprio settore commerciale, oggi come allora: “Non vi è alcun travaso di informazioni tra le divisioni”.
All’epoca, Vodafone si era chiamata fuori da questo genere di vicende: “Continuiamo a ritenere che la posizione di operatore dominante di Telecom Italia sul fisso non possa travasarsi su altri mercati come la telefonia mobile o il mercato convergente. Detto ciò, ci aspettiamo che Telecom non faccia uso di informazioni riservate di cui dispone, così come ci aspettiamo che l’Autorità, in caso riscontri difformità, vigili e intervenga”. Pietro Guindani, amministratore delegato, aveva poi aggiunto: “Non c’è nessun parallelo tra le vicende di Fastweb e Telecom e il nostro rapporto con Telecom”.
Si sbagliava o ha cambiato idea? Probabilmente sono emerse delle differenze rilevanti nel corso di quest’ultimo mese, nei trend di crescita o in quelli relativi alle migrazioni di utenti. La posizione assunta da Vodafone non è di semplice diffidenza o di dubbio. L’operatore lancia un’accusa precisa, fino al punto di lamentare danni materiali: “Le sistematiche condotte in questione – ha dichiarato ieri Vodafone – appaiono unite dal tratto comune di costituire forme di “leverage” della posizione dominante detenuta da Telecom Italia nei mercati delle telecomunicazioni fisse per rafforzare la sua presenza nel contiguo mercato delle telecomunicazioni mobili, con effetti escludenti”.
“L’azione civile – spiega l’operatore in un comunicato – non è l’unico passo concreto di Vodafone Italia. L’azienda negli ultimi mesi ha già trasmesso alle Autorità competenti l’allarme sul rischio di estensione della posizione dominante che Telecom Italia ha nella telefonia fissa anche a quella mobile”. L’azione avrebbe pure finalità preventive: “Adesso che si sta aprendo la concorrenza anche nei servizi integrati fissi e mobili e nella banda larga, si ritiene essenziale ristabilire tempestivamente condizioni di parità concorrenziale fondamentali per lo sviluppo dei servizi e di una sana dinamica competitiva, a beneficio dei consumatori e della crescita complessiva del mercato”.
L’ammontare del risarcimento richiesto è molto vicino all’importo del credito che Telecom Italia, secondo il TAR del Lazio, vanta nei confronti dello Stato . La vicenda probabilmente non si concluderà a breve termine, di certo Vodafone vorrebbe che Telecom quell’assegno lo girasse a proprio favore.
Dario Bonacina