Vodafone e Telecom, abusi antitrust sugli SMS di massa?

Vodafone e Telecom, abusi antitrust sugli SMS di massa?

Un provider che opera nel mondo degli SMS bulk (invii massivi di messaggi) ha richiesto l'intervento dell'AGCM per pratiche di abuso dei due operatori. Avrebbero praticato tariffe sotto costo
Un provider che opera nel mondo degli SMS bulk (invii massivi di messaggi) ha richiesto l'intervento dell'AGCM per pratiche di abuso dei due operatori. Avrebbero praticato tariffe sotto costo

Telecom Italia e Vodafone potrebbero essersi rese responsabili di abuso di posizione dominante per quanto riguarda le tariffe applicate sul mercato per i servizi di invio massivo di SMS (SMS bulk). Per abbattere in maniera prepotente i margini di guadagno di aziende concorrenti che propongono lo stesso servizio, gli operatori avrebbero applicato tariffe al dettaglio insufficienti a coprire i costi specifici per la fornitura dei servizi ai clienti finali. I ritocchi alle tariffe sarebbero avvenuti sia a monte della terminazione SMS sulle rispettive reti sia a valle, sulle tariffe del mercato.

agcm

Per effetto della segnalazione di Ubiquity Srl (risalente ad aprile), nei giorni scorsi l’Antitrust ha avviato due procedimenti istruttori notificati a Vodafone e Telecom Italia nel corso di alcune ispezioni effettuate dall’Autorità in collaborazione con il Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato specifica che “Le condotte in esame, ove accertate, sarebbero lesive della concorrenza in quanto limitano lo sviluppo del mercato a valle dell’invio massivo di SMS, compromettendo la capacità competitiva dei concorrenti attivi in tale mercato rispetto all’operatore dominante nel mercato a monte della terminazione SMS su propria rete”.

Nello specifico è stato violato l’ articolo 102 del TFUE (Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea) che vieta gli abusi di posizione dominante delle imprese che possano pregiudicare il commercio tra gli Stati membri. L’articolo recita: “È incompatibile con il mercato interno e vietato, nella misura in cui possa essere pregiudizievole al commercio tra Stati membri, lo sfruttamento abusivo da parte di una o più imprese di una posizione dominante sul mercato interno o su una parte sostanziale di questo”. Nello specifico le pratiche d’abuso che Vodafone e Telecom avrebbero condotto sono: “l’imposizione diretta o indiretta di prezzi d’acquisto, di vendita od altre condizioni di transazione non eque” e “l’applicazione nei rapporti commerciali con gli altri contraenti di condizioni dissimili per prestazioni equivalenti che determinano così uno svantaggio per la concorrenza”.

Nel caso di Vodafone, il provider avrebbe applicato tariffe al dettaglio che non permetterebbero la copertura dei costi di fornitura dei servizi di invio massivo degli SMS. In alcuni casi l’abbattimento sostanziale del prezzo arriverebbe da pacchetti di SMS (si parla di milioni) aggiunti in contratto di fornitura a titolo gratuito. Vodafone avrebbe quindi venduto sotto costo .

Nel caso di Telecom invece l’azienda “praticherebbe delle tariffe sul mercato a monte – servizi di terminazione SMS – tali da non consentire, dato il prezzo praticato dalla stessa sul mercato a valle – SMS bulk – ad un concorrente altrettanto efficiente di operare in modo redditizio su base duratura sul mercato a valle”. Vale la pena ricordare che Telecom è l’unico operatore in grado di gestire l’intera filiera di smistamento degli SMS (riuscendo quindi comunque a guadagnare anche con prezzi bassi). Ora si attende la “difesa” dei legali dei due operatori.

Mirko Zago

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Pubblicato il
21 nov 2016
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