Il traffic shaping è una pratica utilizzata dagli operatori per evitare il verificarsi di disservizi dovuti alla domanda eccessiva di banda da parte di alcuni servizi, domanda a cui non riuscirebbero a far fronte. Anche Vodafone aderisce a questo trend, scolpendo nei pixel le linee guida con la quale il provider intende razionalizzare lo scambio di dati: mettendo, dunque, nero su bianco forse anche per non incorrere nelle stesse sanzioni inflitte ad inizio 2009 a Tele2.
Sul sito ufficiale di Vodafone si legge che a partire dal 20 novembre il traffico derivante dall’utilizzo di applicazioni P2P o file sharing potrà essere limitato dalle 7 alle 22 , “allo scopo di salvaguardare la qualità del servizio Internet a vantaggio di tutti i clienti”.
Ciò che colpisce non è la decisione di Vodafone di socchiudere le porte della Rete nelle ore più calde della giornata: assieme al protocollo P2P verrebbe azzoppato anche il VoIP, ossia la possibilità di effettuare chiamate vocali attraverso il Web.
Più di qualche sopracciglio si è alzato dopo questa comunicazione. È vero che il traffico mobile sta attraversando un periodo di perenne ascesa, tanto che circa un quarto degli utenti Facebook aggiornano il proprio profilo via cellulare, tuttavia secondo alcuni non sarebbero le telefonate effettuate con Skype o simili ad ostruire le arterie della Rete. Probabilmente occorrerà sviluppare strumenti più sottili per riuscire a “filtrare al meglio” il traffico nelle ore di punta.
Giorgio Pontico