Nelle scorse settimane sia il Regno Unito sia l’Europa hanno stabilito le linee guida relative alla sicurezza delle reti 5G e più in generale dei network mobile, suggerendo agli operatori di non affidarsi a fornitori caratterizzati da un profilo di rischio elevato per le componenti da destinare alle parti più importanti delle infrastrutture.
No alle componenti Huawei per le reti di Vodafone in Europa
Oggi l’annuncio di Vodafone che ha deciso di mettere al bando Huawei sul territorio UK e in tutto il vecchio continente. Una scelta che comporterà uno sforzo economico non trascurabile e che potrebbe causare un ritardo nell’accensione dei servizi 5G. Queste le parole di Nick Read, CEO di Vodafone Group.
In considerazione delle linee guida europee e della posizione assunta dal governo UK, abbiamo deciso di estromettere Huawei dalle parti centrali dei nostri network. Questo richiederà un’implementazione lunga circa cinque anni e un costo pari approssimativamente a 200 milioni di euro.
Alla base di tutto le presunte criticità legate a un trattamento non sicuro delle informazioni veicolate, le stesse che oltreoceano hanno spinto gli Stati Uniti a mettere al bando Huawei. L’Europa ha scelto di adottare un approccio differente, non vietando in modo categorico agli operatori di affidarsi all’azienda cinese per la fornitura, suggerendo però loro di non farlo per le parti delle reti più sensibili e maggiormente esposte al rischio.
Per capire quanto l’annuncio possa pesare sugli equilibri del mercato è sufficiente citare che ad oggi Huawei rimane il leader a livello globale nella fornitura di infrastrutture per i network mobile e che Vodafone è il secondo operatore al mondo per distribuzione delle reti e numero di utenze.