È il Vodafone 150, costa all’incirca 10 euro e fa parte di un progetto commerciale su scala internazionale. L’apparecchio è stato presentato al Mobile World Congress di Barcellona non per un sistema operativo innovativo, evidenti innovazioni tecnologiche o altro, ma semplicemente per il suo prezzo: è stato realizzato con l’idea di abbattere i costi il più possibile mantenendo un certo livello di prestazioni.
Obiettivo: destinarlo ai mercati come India, Turchia e otto paesi africani tra cui Ghana e Kenya, individuati da Vodafone come Paesi in via di sviluppo bisognosi di comunicazioni a mezzo apparecchi mobile.
Il costo raggiunto da questo modello infatti, seppur solo di poco inferiore all’attuale prezzo a cui può esser comprato un apparecchio in questi Paesi, è solo un primo passo verso la connessione di persone che hanno esigenze molto differenti da quelle dei Paesi occidentali. Si tratta di un mercato con caratteristiche molto diverse rispetto a quello dei paesi ricchi, un mercato che chiede alle telecomunicazioni servizi diversi rispetto a quelli dei paesi ricchi, un mercato con forti potenzialità di crescita.
“Anche il più semplice telefonino può fare molto per migliorare le condizioni sanitarie delle nazioni in via di sviluppo”, ha sottolineato Hamadoun Toré, segretario generale della ITU ( Internazional Telecommunication Union ), che ha portato ad esempio l’uso degli SMS per gli appuntamenti medici, le prescrizioni e i controlli periodici. Utilizzi che nella loro intuitività, secondo l’organizzazione internazionale, possono far risparmiare milioni di dollari.
Claudio Tamburrino