L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha sanzionato Vodafone, Wind Tre, TIM e Fastweb per un totale di 1 milione di euro. Al termine delle istruttorie è stato accertato che i quattro operatori telefonici hanno continuato ad emettere fatture a carico degli utenti dopo la cessazione del contratto e la migrazione verso un altro operatore. Si tratta dunque di una pratica commerciale scorretta.
Sanzioni per Vodafone, Wind Tre, TIM e Fastweb
Il procedimento istruttorio è stato avviato il 28 aprile 2022, in seguito alle segnalazioni inviate da alcune associazioni dei consumatori. In alcuni casi, Vodafone, Wind Tre, TIM e Fastweb hanno emesso fatture, nonostante la richiesta di recesso da parte di utenti privati e aziende, la restituzione degli apparati forniti in comodato d’uso (modem) e il passaggio ad altro operatore (con la conseguente doppia fatturazione).
L’autorità ha verificato che l’utente può esercitare il recesso tramite vari canali (raccomandata A/R, PEC, telefono, punto vendita, form online). Il cliente viene ricontattato se la richiesta è incompleta (ad esempio se manca il documento d’identità), altrimenti la disattivazione della linea avviene entro 30 giorni. Nel caso di portabilità, la procedura avviene in automatico tra operatori.
Durante le istruttorie, AGCM ha accertato diverse criticità nelle procedure aziendali interne adottate per cessazione e migrazione delle utenze. Nel caso di Vodafone, la richiesta di un numero elevato di documenti al cliente ha l’effetto di ritardare e ostacolare il recesso. In generale, l’autorità ha verificato che sono state attuate pratiche commerciali aggressive in violazione del Codice del Consumo.
Secondo l’Autorità, la illegittima prosecuzione della fatturazione – dopo la richiesta di cessazione del servizio – è riconducibile ad anomalie e a disallineamenti tecnici tra i sistemi di gestione informatici del processo interno di ciascuna società, rispetto ai quali le stesse, anche se in misura diversa, non hanno adottato efficaci meccanismi di controllo e di intervento tempestivo.
Considerando vari fattori, tra cui gravità e durata delle violazioni, AGCM ha determinato le seguenti sanzioni: 400.000 euro a Vodafone, 300.000 euro a Wind Tre, 200.000 euro a TIM e 100.000 euro a Fastweb. I quattro operatori devono inoltre interrompere le pratiche scorrette e comunicare le soluzioni entro 90 giorni.