Dopo tante indiscrezioni , è stata pubblicata la prima bozza del trattato internazionale sulla contraffazione: ACTA ha un volto. E le discussioni possono iniziare.
Pubblicata dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti per conto dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), che gestisce anche il TRIPS, accordo basilare sulla proprietà internazionale internazionale, è frutto di una negoziazione rimasta sotto stretta sorveglianza: ACTA intende regolare le ipotesi di contraffazione (e in generale la violazione del diritto d’autore nei vari paesi che aderiscono) e per farlo tocca numerosi punti attinenti le normative nazionali sulla proprietà intellettuale che differiscono spesso tra loro.
Partendo dall’affrontare problemi come la pirateria informatica e lo scambio di beni contraffatti (in particolare DVD e marchi di moda) che toccano la questione del mercato nero che vi si crea intorno (e che può diventare anche campo d’azione dalla criminalità organizzata), l’accordo è d’altronde arrivato a toccare più discussi argomenti, come quelli relativi alle politiche da adottare in Rete, fino ad arrivare a prendere in considerazione anche il campo dei brevetti.
Mentre le associazioni che si occupano di diritti digitali temono che il trattato non sia altro che uno strumento per omologare i diritti nazionali sulla proprietà intellettuale a standard di enforcement molto stringenti (come nel caso del camcording o dell’eccezione del fair use) e in attesa dell’approvazione della versione definitiva della bozza (che verrà vagliata in Australia a fine mese) e della sua votazione ufficiale, i primi commentatori rimangono prudenti : da una parte vedono nell’assenza di India, Cina e Brasile l’elefante nella stanza che blocca qualsiasi valutazione sul valore dell’accordo; dall’altra occorre notare che, a differenza degli altri accordi OMC (tra cui, come detto, il TRIPS) ACTA non è multilaterale e vincolante ma plurilaterale e volontario. Non è detto, cioè, che aderendovi vi siano cambiamenti automatici nella legislazione del paese o che, nel caso vi fossero, riguarderanno tutti i punti toccati dal trattato internazionale.
Anche una volta adottato ufficialmente, dunque, bisognerà attendere e osservare come ogni membro della contrattazione intende recepire i punti su cui si è trovato un accordo.
Claudio Tamburrino