VoIP è bello, ma la qualità?

VoIP è bello, ma la qualità?

C'è chi si lamenta dei nuovi servizi di telefonia via Internet, ma sia gli operatori che l'Autorità TLC sembrano intenzionati ad offrire più ampie garanzie a chi adotta il VoIP. Irrisolti invece problemi di cui si parla troppo poco
C'è chi si lamenta dei nuovi servizi di telefonia via Internet, ma sia gli operatori che l'Autorità TLC sembrano intenzionati ad offrire più ampie garanzie a chi adotta il VoIP. Irrisolti invece problemi di cui si parla troppo poco


Roma – La telefonia via Internet (VoIP) andrà nelle prossime settimane ad appuntamenti importanti per fare un salto di qualità. Diventare un servizio più affidabile, stabile e garantito. L’obiettivo è di presentarsi davvero come alternativa perfetta (o quasi) alla rete fissa tradizionale. Adesso, infatti, alcune cose non vanno bene : lo dicono le storie riportate sui newsgroup o raccontate dai lettori a Punto Informatico.

Ci si lamenta perlopiù per due ordini di problemi: scarsa stabilità della connessione ADSL che regge il VoIP; poche garanzie su quali siano i diritti degli utenti VoIP (in particolare riguardo all’uso del numero geografico assegnato dagli operatori).

Sono cose note a chi di dovere. Tanto che nel settore sono in arrivo alcune iniziative per curare le falle del VoIP italiano. La prima è una delibera Agcom (Autorità Garante delle Comunicazioni) , dedicata al VoIP. È attesa il 22 febbraio. La seconda è un’iniziativa del consorzio VoIPex , formato da alcuni dei principali provider Internet italiani (la cui lista è ancora segreta, ma sarà comunicata a giorni).

La delibera di Agcom è in cantiere da mesi, ormai. L’orientamento dell’Autorità, riguardo alle regole da applicare al VoIP italiano, è già noto , ma serve la delibera perché il tutto diventi legge. In generale, Agcom vuole dividere il VoIP in due categorie .
La prima è quella del VoIP nomadico , utilizzabile dovunque, in giro, tramite software. La seconda è la categoria VoIP da usare a casa e in ufficio .

Solo su quest’ultimo tipo di VoIP saranno applicate regole stringenti, che lo assimileranno alla telefonia tradizionale. Questo VoIP sarà soggetto ai legami che caratterizzano i cosiddetti servizi universali , cioè quelli, come il telefono, che sono molto importanti per la cittadinanza e devono essere garantiti a tutti. Gli operatori dovranno dare i servizi e le garanzie che gli utenti sono abituati a ricevere sulla telefonia tradizionale: tra l’altro, la possibilità di chiamare i numeri di emergenza . Soltanto al secondo tipo di VoIP potranno essere associati numeri con prefissi italiani geografici.

Un punto resta però problematico, a fronte di queste belle intenzioni. I servizi voce tradizionale hanno un certo livello di garanzie; per esempio un call center attivo 24 ore su 24 per ricevere segnalazioni di guasti, che dovranno essere risolti entro il secondo giorno non festivo.

A prescindere dalla buona volontà degli operatori ADSL e VoIP, ad oggi sarebbe molto difficile garantire questi livelli di pronto intervento. Il problema non è nel VoIP di per sé, ma nell’ affidabilità dell’ADSL che c’è dietro: è esperienza comune che la connessione vada giù più spesso di quanto si assenti il servizio voce tradizionale. Riparare il guasto di un’ADSL è poi una cosa più complicata; un po’ perché a volte sono coinvolti due soggetti (provider e Telecom Italia); un po’ “perché è una tecnologia più complessa e più nuova rispetto al PSTN”, dice a Punto Informatico Antonio Converti, direttore marketing di Libero, che lancerà il proprio VoIP “tra fine marzo e inizio aprile”.

Non a caso Wind ha in mente una possibile soluzione, in questa fase di incertezza, per minimizzare i problemi e la difficoltà d’uso dell’attuale VoIP: “lanciare il VoIP con tecnologia Pots Compatibility, così come ha fatto l’operatore americano Earthlink questa settimana”. Wind ci sta pensando: invece di lanciare un VoIP come quello di Tiscali, che sfrutta la connessione ADSL dell’utente, potrebbe installare un convertitore analogico-digitale a livello di Dslam in centrale . Tutti i nuovi Dslam lo permettono. L’utente continuerebbe a telefonare con la normale linea telefonica, però il segnale verrebbe convertito, in centrale, in forma digitale. Il tutto varrebbe solo nelle zone dove Wind ha il proprio unbundling (cioè dove ha il Dslam in centrale). Sarebbe un VoIP a monte, insomma, non a casa degli utenti.

Telecom Italia lo fa da due anni , senza dirlo agli utenti: è il primo operatore incumbent europeo ad avere convertito in digitale la propria infrastruttura, sostituendo softswitch VoIP a nodi PSTN, in partnership con Cisco e Italtel. Wind potrebbe seguire questa strada per sfiducia nei confronti del VoIP completo (quello basato sull’ADSL dell’utente) e anche per l’idea che la gente non è ancora pronta davvero per telefonare tramite adattatore. “Lo svantaggio – continua Converti – è che è una spesa ingente attivare la Pots Compatibilità. La quale forse tra due o tre anni potrebbe perdere la sua ragion d’essere perché la qualità e l’affidabilità della tecnologia ADSL miglioreranno”. È una speranza fondata: “I Dslam ADSL 2 Plus, che stiamo installando, ci permettono un migliore controllo della qualità dell’ADSL e di intervenire con più rapidità in caso di guasto. Ci avvertono in tempo reale quando la linea sta per degradare”. Telecom Italia sta installando in questi giorni i nuovi Dslam. Tiscali l’ha già fatto da tempo.


Non è sufficiente però affidarsi alla tecnologia per rendere l’ADSL più affidabile. Servono anche la buona volontà e gli accordi tra operatori , che si rimbocchino le maniche per aumentare le garanzie date agli utenti. Ci sta pensando il VoIPex: “A breve lanceremo un progetto di autocertificazione dei servizi ADSL”, spiega Guido Tripaldi, presidente del consorzio. In sostanza, gli operatori ADSL che aderiscono faranno giudicare la qualità delle proprie offerte in base a certi parametri standard, da definire. Le ADSL potranno così essere catalogate in diverse classi di servizio , dalla migliore alla peggiore.

Sono numerosi i vantaggi che l’autocertificazione porterà nel settore: gli utenti avranno punti di riferimento e garanzie precise per i servizi ADSL che acquistano – sapranno che cosa si devono aspettare e se è il caso di usare il VoIP. Poiché il velo sulla qualità reale delle ADSL sarà sollevato, gli operatori saranno incentivati a migliorarle, per attirare gli utenti. Un altro vantaggio, dice Tripaldi, è che “così i provider VoIP potranno garantire anche la qualità delle chiamate via Internet fatte tra utenti di operatori diversi. Adesso non è possibile, perché ciascuno di noi non può sapere a priori quale sia la qualità della connessione usata dall’utente dell’altro operatore. Con l’autocertificazione invece fisseremo parametri oggettivi”.

Su questa strada si è mossa anche l’Agcom, che entro i prossimi nove mesi stilerà la prima carta dei servizi Internet in Italia. Consultandosi con le associazioni dei consumatori, fisserà alcuni parametri minimi di qualità soprattutto per i servizi ADSL: velocità della connessione, tempi massimi per il ripristino della linea dopo un guasto, durata dei contratti… Bisognerà passare da queste regole perché l’ADSL italiana maturi e, soprattutto, si diffondano i servizi fondati sull’accesso veloce a Internet.

Nel frattempo ci si arrangia. “Il consiglio che diamo è di abbandonare Telecom Italia, sostituendola con il VoIP, soltanto dopo che ci si è accertati della qualità e della stabilità della connessione ADSL usata”, dice Paolo Fusi, amministratore delegato di Active Network . “Certo, l’ADSL non sarà mai affidabile quanto il PSTN, ma nella maggior parte dei casi lo è abbastanza. Per esempio, due ore all’anno di down della portante sono un disservizio accettabile”. L’utente incerto e sfiduciato può limitarsi ad affiancare il VoIP alla linea PSTN di Telecom Italia; perde però così la possibilità di risparmiare sul canone base della linea. La scelta è invece facile per chi non ha bisogno di una linea voce tradizionale e usa solo il cellulare: può sposare il VoIP a cuor leggero.

È fiducioso nei progressi della tecnologia Giovanni Prigrano, fondatore di Vira (circa 10 mila utenti VoIP): “L’utenza domestica può sposare con tranquillità il VoIP, al posto della linea voce normale. La quale resta più affidabile dell’ADSL, ma da due o tre anni lo scarto tra i due servizi è piuttosto ridotto”.

I problemi tipici, che fanno cadere l’ADSL e non il normale servizio voce, “sono l’eccessiva distanza dalla centrale o la cattiva qualità del doppino telefonico”, dice Fusi. Il primo è un caso raro; il secondo può essere risolto: “Facciamo installare a Telecom un doppino nuovo”. Il doppino si deteriora soprattutto in certe condizioni ambientali: nelle zone marittime o industriali. Purtroppo capita anche che la linea ADSL diventi instabile perché il rumore di fondo , causato da altre linee ADSL attivate nella stessa centrale, tenda a superare un certo livello di soglia rispetto alla potenza del segnale. Quando succede, la linea cade e poi si riaggancia alla portante ADSL, di solito a una velocità (bitrate) inferiore. Nel frattempo però il telefono non funziona per qualche minuto.

I nuovi Dslam ADSL 2 Plus permetteranno di minimizzare anche questi problemi. Primo, perché aumenteranno la copertura del segnale ADSL ; secondo perché, in caso di eccessivo rumore di fondo, cambieranno al volo il bitrate supportato dalla linea: senza interruzione del servizio.

Gli operatori sono al lavoro anche sul fronte delle chiamate ai numeri di emergenza: sono già state abilitate, di recente, da provider quali appunto Active Network e Vira. Tiscali, Elitel e Fastweb le permettono fin dal lancio. È vero, se manca l’energia elettrica il router ADSL non può essere alimentato e quindi il VoIP è impossibile; ma si è all’opera anche per risolvere questo problema: Tiscali sta pensando di lanciare un router VoIP con batteria a tampone interna , funzionale almeno per le chiamate di emergenza quando manca la corrente elettrica a casa.

Si lavora insomma in tante direzioni per rendere il VoIP un fanciullo pettinato e con i vestiti in ordine, che non faccia le marachelle e non dica (troppe) bugie. Se tutto andrà bene, all’alba del 2007 il VoIP che gli italiani avranno a casa o negli uffici sarà un signore adulto al confronto con gli attuali servizi.

Alessandro Longo (*)

(*) = Autore di Come si fa a telefonare gratis, o quasi, con Internet
ed. Tecniche Nuove

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Pubblicato il
9 feb 2006
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