Milano – Se ne parlava da un po’ ma ora Microsoft ha deciso di dimostrare ai propri partner e al mercato che quella con il VoIP non è una infatuazione pro-messenger ma qualcosa di centrale per la sua unified communication . Per farlo ha scelto Segrate, dove nei giorni scorsi ha presentato quello che ha definito il primo Competence Center per la telefonia su rete Internet. Per dirla in altro modo, si tratta di una struttura che ha l’obiettivo di mettere in rete aziende e istituzioni pubbliche interessate a questo genere di tecnologie, e di sdoganare definitivamente le tecnologie VoIP di Microsoft come strumento di business.
Un laboratorio – hanno spiegato gli uomini di Microsoft Italia – in cui i partner e clienti della società statunitense possono testare l’integrazione delle tecnologie VoIP. Quindi uno strumento per conoscere la tecnologia da vicino e scegliere se e come adottarla. Nel centro sono previste sale per le prove e personale specializzato (una ventina i collaboratori a regime) per fare assessment e dimostrazioni pratiche. All’interno della struttura, inoltre, si possono visionare le best practice già sviluppate. L’iniziativa ha comportato un investimento da un milione e mezzo di euro , spalmati in due anni.
Il centro VoIP è accessibile anche via Web . Ma perché è nato in Italia? Punto Informatico lo ha chiesto a Enrico Bonatti direttore della divisione Information worker di Microsft Italia: “Perché consideriamo il nostro paese tra quelli con i maggiori margini di crescita nella comunicazione unificata”. “A breve – anticipa a PI – inaugureremo un centro simile a Roma e prevediamo iniziative anaaloghe in altre grandi città italiane”.
Tutto sta, evidentemente, nel fatto che la tecnologia c’è ma non le imprese, nel senso che è ancora ben poco sfruttata, il che si traduce in una occasione di business. Una ricerca condotta proprio da Microsoft su un campione di 950 piccole e medie imprese italiane sostiene che il 71% conosce il VoIP e il 32,5% si è dotata di un sistema di questo tipo. La riduzione dei costi è la molla che spinge le aziende a scegliere questa tecnologia (si è espresso così il 56% del campione), davanti all’incremento della qualità della comunicazione (11,7%) e alla riduzione della complessità infrastrutturale (8,4%).
Il “problema slash opportunità”? Il VoIP si utilizza quasi esclusivamente per le chiamate voce . “La vera sfida per i prossimi mesi sarà di far emergere le possibilità di integrazione con il canale dati”, specifica Bonatti a Punto Informatico .
A condire il progetto è anche la partecipazione tra i partner di società vicine dal mondo open source . Ne ha parlato Diego Gosmar, executive vice presidente di Wildix, secondo cui “il laboratorio consente anche a fornitori di soluzioni e service provider specializzati nel mercato VoIP come noi di avviare proposte per la unified communication”. Tra gli altri partner anche Nortel, Telecom Italia, Olidata, Filippetti, Gecom, Nextiraone, Lanservice e Seltatel.
Luigi dell’Olio