C’è un sole splendente all’orizzonte dei produttori e distributori di contenuti digitali. A leggere le cifre esposte dal Secondo Rapporto Federcomin sul mercato dei Contenuti Digitali , infatti, siamo dinanzi ad una crescita esponenziale del valore di mercato del cosiddetto eContent .
Secondo Federcomin, che ha presentato il suo studio in presenza del ministro TLC Gentiloni e di Agcom, il valore iniziale dei contenuti prodotti in Italia, stimato per il 2005 intorno ai 524 milioni di euro, nel percorso dal produttore fino al consumatore finale si incrementa progressivamente, “per effetto dei successivi passaggi lungo la catena del valore”, fino a raggiungere a 3.316 milioni di euro .
Ad affermarsi sono i contenuti pay , dalla tv digitale satellitare al digitale terrestre: questi “valgono” l’88 per cento del mercato (2.912,6 milioni di euro), con una crescita del 26,9 per cento rispetto al 2004. Ma gli aumenti riguardano tutti i componenti del mercato eContent: la pubblicità ha segnato l’incremento maggiore rispetto al 2004 (+32 per cento) mentre i public content “sono cresciuti in modo vivace” (+27 per cento).
Nel settore dei contenuti a pagamenti a farla da padrone è il settore video , che genera il 57 per cento del valore del mercato, seguito dal mobile entertainment (23 per cento) e dall’ infotainment (18 per cento).
“Particolarmente significativa – spiega Federcomin – è stata la crescita della musica digitale , che ha visto nel 2005 il suo decollo definitivo (con un incremento di quasi il 600 per cento rispetto all’anno precedente)”.
Ma come si accede all’eContent? . Secondo Federcomin lo si fa soprattutto via televisione (sat e digitale), per il 51,4 per cento. A seguire Internet (25 per cento) e telefonia mobile (23,6 per cento).
Queste tendenze, a cui si sommeranno gli effetti dell’emergere della televisione mobile e di quella su IP, la IPTV , si consolideranno negli anni a venire: nel prossimo biennio ci si aspetta una crescita del 52 per cento.
Tutte rose e fiori? Non proprio: secondo gli esperti di Federcomin sono molti gli ostacoli sullo sviluppo , ad esempio le infrastrutture. Ma anche l’andamento rallentato dei progetti governativi di digitalizzazione di biblioteche e musei. Tra i problemi anche l’IVA, i sistemi di pagamento e, naturalmente, la pirateria telematica . Quest’ultima viene infatti vissuta come un freno allo sviluppo di business legali.
Su questo fronte, Federcomin segnala come sul DRM , ovvero sulle tecnologie che restringono l’accesso ai media digitali per esigenze antipirateria, è necessario “uniformare il più possibile a livello internazionale i modelli di Digital Right Management, e rendere più chiaro e trasparente al consumatore quali siano le limitazioni che esso comporta nella fruizione dei contenuti acquistati”.