Hai mai aggiornato un computer vecchio di oltre 40 anni, ad una distanza di oltre 18 miliardi di km? La NASA lo ha fatto, riportandolo in funzione e allungando così la vita di questo piccolo grande prodigio della tecnica di qualche anno ancora: si tratta del Voyager 2, oggetto intelligente che sta volando nello spazio interstellare dopo aver oltre passato pochi mesi or sono i confini del sistema solare.
La conferma è giunta dalla NASA: dopo il problema occorso in occasione di una manovra nel mese di gennaio, ove sembrava irrimediabilmente compromessa ogni ulteriore comunicazione con la strumentazione del Voyager 2, si è ora invece riusciti a ripristinare il collegamento con la sonda. Le comunicazioni avvengono nuovamente con ritmo regolare e scontando un tempo di delay di 34 ore: 17 ore per l’invio di un messaggio, 17 ore per la ricezione del relativo feedback.
Good vibes! Voyager 2 continues to be stable, and communications between Earth and the spacecraft are fine.
My twin is back to taking science data, and the team at @NASAJPL is evaluating the health of the instruments following their brief shutoff. https://t.co/LmsWQ7wPat pic.twitter.com/xyhM1G8sTD
— NASA Voyager (@NASAVoyager) February 6, 2020
L’aggiornamento inviato ha certificato il corretto funzionamento di ogni strumentazione di bordo, ha ricalibrato il magnetometro (come da intenzioni iniziali) ed ha confermato soprattutto che l’alimentazione da 249 watt fornita da tre Radioisotope Thermoelectric Generators (RTGs) rimane garantita. Si può proseguire ancora per qualche anno, insomma, spingendo ulteriormente oltre i confini della conquista dell’uomo nello spazio.
Poco alla volta il Voyager 2 verrà spento, uno strumento dopo l’altro, per prolungarne quanto più possibile l’attività. I prossimi mesi saranno dedicati a questo tipo di valutazioni, definendo il progressivo percorso di addio con precisi step finalizzati ad ottimizzare la carica ancora prevista.
Quando anche l’alimentazione sarà venuta meno, al Voyager 2 non resterà che un viaggio solitario con a bordo il famoso disco d’oro con le tracce dell’umanità incise sopra, a futura memoria, o per testimoniare a qualcuno lassù che noi siamo quaggiù. Voyager 2 è anche un motto di speranza e sapere che rimane attivo e in collegamento è qualcosa che restituisce, oltre che informazioni scientifiche di inestimabile valore, anche una sorta di conforto e rassicurazione per l’umanità.
E il viaggio continua.