Google ha annunciato nelle ultime ore una novità che interessa tutti gli utenti che posseggono un abbonamento Google One: si tratta di una estensione delle funzionalità del servizio, con attenzione particolare alla sicurezza nella navigazione. Spiega Google nel proprio post:
A partire da oggi, e nelle prossime settimane, stiamo ampliando l’accesso alla VPN a tutti i membri di Google One, compreso il piano Basic a partire da 1,99 dollari al mese. La VPN sarà disponibile in 22 Paesi su dispositivi Android, iOS, Windows e Mac. È inoltre possibile condividere la VPN con un massimo di cinque persone se si condivide con loro il proprio piano Google One, estendendo la protezione al proprio gruppo familiare.
Attenzione, però: sebbene di Virtual Private Network si stia parlando, in realtà il servizio ha caratteristiche particolari che lo rendono differente e maggiormente limitato rispetto alle VPN tradizionali. Insomma: la VPN di Google potrebbe non essere quella che si sta cercando, ma il motivo lo si comprende soltanto analizzando le specifiche del servizio.
La VPN di Google: caratteristiche e limiti
La VPN di Google One aggiunge una maggiore protezione alla vostra attività su Internet, indipendentemente dalle app o dai browser utilizzati, proteggendola dagli hacker o dagli operatori di rete grazie al mascheramento del vostro indirizzo IP. Senza una VPN, i siti e le app che visitate potrebbero utilizzare il vostro indirizzo IP per tracciare la vostra attività o determinare la vostra posizione. Inoltre, adottiamo diverse misure per assicurarci che nessuno possa collegare il vostro traffico di rete alla vostra identità.
- Basic (100 GB a 1,99 euro/mese);
- Standard (200 GB a 2,99 euro/mese);
- Premium (2 TB a 9,99 euro/mese).
E, ovviamente, a crescere per i piani di maggiori capacità e costo.
Non si può dunque accedere gratuitamente alla VPN di Google, ma la si ottiene come “plus” soltanto attraverso un pagamento annuale che parte come minimo da 24 euro per il pacchetto “Basic” e fino a 120 euro (per il pacchetto “Premium”). La differenza in termini di costo rispetto ad una VPN tradizionale, dunque, non è particolarmente elevata, soprattutto se si sceglie il cloud di Google solo per avere un “plus” di questo tipo. Dietro ad una piccola differenza nel costo, v’è però una differenza sostanziale in termini di caratteristiche del servizio, aspetto che divide chi potrebbe vagamente accontentarsi di una VPN per la mera sicurezza personale e chi invece vorrebbe farne un utilizzo più approfondito, libero e mirato.
Nel mettere insieme le proprie considerazioni e prima di prendere una scelta, occorre quindi guardare anche ai limiti che la VPN di Google mette sul piatto. In particolare, il servizio non prevede la possibilità di geolocalizzare il proprio IP ove si desideri. Google, anzi, opta per una gestione centralizzata di questa scelta (probabilmente per questioni di opportunità che non consentono di aprire ad una soluzione VPN più libera):
Per consentire ai siti Web di mostrare i contenuti giusti per la tua regione, VPN di Google One ti assegna un indirizzo IP basato sulla tua regione attuale. Tuttavia, i siti Web non possono usare questo indirizzo IP per determinare la tua posizione esatta. Non avrai la possibilità di modificare la regione del tuo indirizzo IP.
Non si può dunque simulare un accesso da una zona specifica del mondo per poter accedere ai servizi o ai contenuti che quel Paese mette a disposizione. Google, semmai, sceglie in autonomia i server e gli IP (indirizzando la navigazione verso quello geograficamente più vicino al dispositivo navigante), gestendo in proprio la posizione fittizia con l’unico scopo di renderla dissociata dalla posizione reale e creare così un offuscamento rispetto alla navigazione effettuata. Google, infatti, spiega che “nessuno, nemmeno Google, può associare il tuo traffico di rete con il tuo account o la tua identità“.
Se da un lato la VPN impedisce agli intermediari di spiare il tuo traffico, dall’altro offre al provider della VPN stessa il privilegio di poter accedere teoricamente ai tuoi dati sensibili. Quindi, è molto importante scegliere un provider VPN che offra una privacy solida e garanzie di sicurezza. Purtroppo, non tutti i provider VPN si sono dimostrati affidabili: alcuni servizi sono vulnerabili,3 altri richiedono un accesso non necessario o monetizzano sui dati di rete degli utenti, mentre altri ancora non riescono a rispettare la promessa di non registrare l’attività online
L’obiettivo di Google è la privacy, insomma: garantire una coltre insuperabile tra la navigazione e il tracciamento. L’obiettivo delle VPN tradizionali è invece più esteso e profondo: consentire agli utenti di poter scegliere in proprio il luogo da cui simulare il proprio accesso. Soluzioni come NordVPN o simili, insomma, hanno aspirazioni più alte e, soprattutto, delegano il controllo completamente all’utente affinché possa fare ciò che preferisce della propria navigazione, del proprio IP, dei propri servizi e del proprio desiderio di fruire fino in fondo delle risorse del Web.
Ecco perché la VPN di Google potrebbe non essere la VPN che stai cercando: sarà un ottimo plus per gli utenti Google One, ma non mette a disposizione tutto ciò che l’utenza VPN si attende da una Virtual Private Network standard. Prima di scegliere, dunque, occorre capire quale VPN faccia al caso proprio e quale sia effettivamente in grado di erogare il servizio che si vorrebbe. Dove lo si vorrebbe. Come lo si vorrebbe.