Le Virtual Private Network sono uno strumento largamente utilizzato nel contesto dei computer fissi o dei laptop. Nonostante ciò, la loro efficacia è forse ancora maggiore sugli smartphone.
VPN e mobile infatti, sono un binomio in grado di proteggere, tra le altre cose, gli utenti dai rischi legati alle linee Wi-Fi pubbliche. Queste infatti, per loro stessa natura poco controllate, possono essere facile preda di hacker e pirati informatici di ogni tipo.
Collegarsi a queste reti senza adeguate protezioni può essere molto pericoloso per i dati conservati sui dispositivi. Anche chi utilizza il traffico dati o si collega dalla Wi-Fi domestica però, può giovare di tecnologie protettive come la famosa crittografia.
Come si può usare efficacemente una VPN su smartphone? Il primo passo, senza ombra di dubbio, è iscriversi a un servizio adeguato alle proprie necessità.
Le VPN su mobile sono una protezione troppo spesso sottovalutata
A quale VPN affidarsi? La lista, in tal senso, è potenzialmente molto lunga: NordVPN, per esempio, rappresenta il top del settore visto il rapporto qualità-prezzo e l’esperienza decennale in questo ambito.
Un altro nome piuttosto diffuso è quello di Cyberghost che, grazie ai recenti sconti, è una delle opzioni più economiche ma che, allo stesso tempo, garantisce standard elevati di sicurezza.
Non sono da meno altre soluzioni come ExpressVPN o AtlasVPN, trattandosi anch’essi di servizi di prim’ordine, capaci di soddisfare gran parte dell’utenza. A prescindere dalla piattaforma scelta, una volta creato l’account è necessario scaricare in locale l’apposita app fornita dal servizio.
Il software in questione, seppur con interfaccia diversa a seconda del fornitore, lavorano in maniera simile. Una volta individuata la localizzazione del dispositivo, l’app offre una serie di server (e relativa nazione/città) a cui è possibile collegarsi.
Una volta scelto il server, bastano pochi secondi per collegarsi alla VPN. Una volta che ciò accade, la navigazione è in tutto e per tutto schermata: qualunque attività online dell’utente, risulterà legata all’IP del server e non allo smartphone utilizzato.