Una VPN la risposta alla censura del porno: il caso della Florida

Una VPN la risposta alla censura del porno: il caso della Florida

In Florida, l'entrata in vigore di una nuova legge e la decisione di Pornhub hanno innescato una domanda record per i servizi VPN.
Una VPN la risposta alla censura del porno: il caso della Florida
In Florida, l'entrata in vigore di una nuova legge e la decisione di Pornhub hanno innescato una domanda record per i servizi VPN.

Quanto sta accadendo oltreoceano nell’ambito dell’intrattenimento per adulti dimostra come, nel mondo online, l’efficacia delle forme di censura o di qualsivoglia limitazione sia sempre piuttosto discutibile. Anche quando ad autorizzarle è un paese come gli Stati Uniti, che di recente ha attuato (o quantomeno ha provato a farlo) un ennesimo giro di vite nei confronti del porno. Il risultato? Gli utenti, pur di raggiungere i contenuti XXX, si stanno affidando alla scappatoia delle VPN.

Il Florida abbraccia le VPN per vedere il porno

Lo dimostra lo studio condotto dal Research Team di vpnMentor, che in Florida ha osservato un picco di richieste legate ai servizi Virtual Private Network proprio nella giornata dell’1 gennaio 2025, quando è entrata in vigore una legge che obbliga i portali del settore a implementare nuovi sistemi per la verifica dell’età. La fattibilità e l’affidabilità degli age gate è più volte stata messa in discussione in passato: chi ha provato a forzarne l’impiego ha poi finito per gettare la spugna, come nel caso del Regno Unito.

La normativa, firmata dal governatore Ron DeSantis e conosciuta come House Bill 3, è stata approvata con un consenso bipartisan. Operativa da capodanno, ha spinto Pornhub a proibire l’accesso al proprio catalogo a tutti gli utenti che si connettono dal territorio interessato. Non è la prima volta che accade. Era già successo, per ragioni del tutto simili, anche in Kentucky, Indiana, Idaho, Kansas, Nebraska, Texas, Carolina del Nord, Montana, Mississippi, Virginia, Arkansas e Utah.

La richiesta delle VPN in Florida a capodanno

La soluzione? Semplice: collegarsi ai server di una VPN per ottenere un indirizzo IP localizzato altro e aggirare così il blocco geografico del porno. Per fare un confronto, è stato registrato un incremento del 1.150% tra le 23:59 del 31 dicembre e le 04:00 dell’1 gennaio. Si era già passati da un +51% nella giornata del 18 dicembre. Proprio in quelle ore Aylo, la parent company che controlla Pornhub, aveva confermato l’intenzione di attuare il divieto per protestare contro la nuova imposizione.

Fonte: vpnMentor
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Pubblicato il
7 gen 2025
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