Washington (USA) – La comunicazione telefonica per i non udenti non è più un problema insormontabile, anche grazie a tecnologie come Video Relay System e ai servizi connessi: pur non essendo una novità dell’ultim’ora, sono servizi che vanno affermandosi rapidamente e creando un nuovo mercato. Si tratta di un concetto semplice e rivoluzionario: le chiamate vocali in entrata vengono “dirottate” ad un operatore che “traduce” le parole in linguaggio dei segni . Le parole così tradotte vengono così inviate, sotto forma di video, al terminale dell’utente privo d’udito.
L’AD di Sorenson , una delle società specializzate nella produzione di apparecchi VRS, è convinto che si tratti di una “tecnologia dall’impatto eccezionale”. Questo perché gli utenti, attraverso i terminali VRS, possono finalmente capire le emozioni dell’interlocutore .
Fino ad oggi le comunicazioni vocali per i non udenti sono state gestite soprattutto con i diffusi dispositivi TDD , che mettono in formato testuale il flusso di parole provenienti dalla cornetta telefonica.
I sistemi VRS sembrano perfetti, ma hanno un unico problema: costano tantissimo. Tanto che in un recente articolo apparso su Wired , è stato svelato che la FCC americana, la Commissione di controllo sulle TLC che sostiene e supporta l’impiego di questi servizi, spende sei dollari al minuto per ogni “videochiamata” attraverso provider VRS.
I servizi offerti da Life Links , un ISP completamente dedicato agli ipoudenti, si appoggiano completamente ai software di messaggistica online come SightSpeed e sono, almeno per il momento, l’alternativa meno costosa e più accessibile nel mondo dei terminali VRS. Una ricerca su Google , comunque, consente di mettere a nudo rapidamente l’intero settore in rapida ascesa.