Notizia di qualche giorno fa è la rilevazione di una grande eruzione del vulcano sottomarino Tonga che, tra le altre cose, ha creato un’esplosione devastante e davvero unica. Questa eruzione è stata rilevata il 15 di gennaio e ha messo subito tutti in allerta per quanto riguarda eventuali tsunami nell’Oceano Pacifico.
Il Pacific Tsunami Warning Center ha detto di aver localizzato già grandi onde anomale, ma il rischio Tsunami va ancora accertato. Quel che è certo è che le isole rimarranno senza internet ancora per due settimane a causa di un cavo sottomarino che si è rotto, tagliato di netto, che ha bloccato tutte le comunicazioni in entrata e in uscita.
L’eruzione del vulcano Tonga è un evento che avviene una volta ogni 1000 anni
Il vulcano, posizionato 65 chilometri al nord della capitale del Tonga, è esploso lanciando in aria nuvole di cenere alte 30 chilometri. Hunga Tonga-Hunga Ha’apai è alto 1,8 chilometri e largo 20 chilometri, ma la maggior parte di esso si trova sott’acqua.
Già dal 20 dicembre aveva iniziato a mostrare un risveglio, fino a questa settimana dove è riuscito a creare un’esplosione registrata persino in Europa. Le nuvole di cenere e le particelle di ghiaccio atmosferiche, inoltre, hanno generato una tempesta di fulmini sopra il vulcano.
La scoperta interessante però proviene da Cronin e il suo team di ricerca che, dal 2015, monitora il vulcano. Secondo i suoi studi questo tipo di esplosione, capace di spazzare via l’acqua sovrastante, è avvenuta già due volte in passato, nel 1100 e nel 200, dimostrando quindi un evento capace di avvenire una volta ogni mille anni.
Da allora il vulcano è in continua eruzione (seppur in modo minore), ma il team di ricerca non nega la possibilità di eventuali altre esplosioni di tale portata nei prossimi giorni o settimane. Con tutta probabilità, comunque, non riusciranno ad avere la stessa potenza di quella comparsa qualche giorno fa.