Il Roskomnadzor, l’autorità federale che supervisiona le comunicazioni (equivalente alla AGCOM italiana), ha comunicato di aver bloccato VyprVPN e Opera VPN. Secondo una legge in vigore da febbraio 2020, il software svizzero e la funzionalità inclusa nel noto browser rappresentano un pericolo per i cittadini, in quanto consentono di accedere a contenuti proibiti.
VyprVPN e Opera VPN: ban in Russia
In base al decreto del governo, VyprVPN e Opera VPN sono considerate una minaccia per la sicurezza dei cittadini russi perché permettono di aggirare le restrizioni di accesso a siti di pornografia infantile, siti che incitano al suicidio, siti che pubblicizzano droghe e altri contenuti illegali. L’uso della due VPN verrà tuttavia consentito alle aziende inserite una speciale whitelist.
Non è chiaro però come il ban verrà effettivamente attuato. La VPN di Opera è meno avanzata, ma VyprVPN utilizza il protocollo proprietario Chameleon che modifica i pacchetti di dati per evitare che i governi possano rilevare l’uso della VPN da parte degli utenti.
Opera ha comunicato che disattiverà il servizio VPN incluso nel browser per rispettare la legge russa. L’anno scorso VyprVPN aveva già espresso il suo parere sull’argomento, ovvero l’assoluta contrarietà a qualsiasi tentativo di censura da parte del governo.
La Russia aveva chiesto a dieci provider VPN di collegare i loro sistemi al Russian State Information System (FGIS), in modo da bloccare automaticamente l’accesso a determinati siti. All’epoca solo Kaspersky con la sua Secure Connection aveva accettato le condizioni. Gli altri nove provider sono NordVPN, HideMyAss, Hola VPN, OpenVPN, VyprVPN, ExpressVPN, TorGuard, IPVanish e VPN Unlimited.