A Wal-Mart Linux piace fino a un certo punto: il sistema operativo del pinguino, installato sul cosiddetto ” Green gPC ” sviluppato dalla società taiwanese Everex , uscirà fuori dagli store della catena per non più ritornarvi, e questo nonostante il notevole successo del PC da 199 dollari basato appunto sull’OS open source, andato esaurito sia nelle vendite online che in quelle “off-line”.
Green gPC è un sistema di basso profilo pre-configurato con gOS , la modification di Ubuntu orientata alle appliance basate sul web, da alcuni erroneamente definita come il fantomatico “Google OS”. “Non è questo che i nostri clienti cercavano davvero”, ha dichiarato la portavoce di Wal-Mart Melissa O Brien a giustificazione della decisione di far sparire il sistema dagli scaffali .
Le parole di O Brien suonano ad ogni modo discordanti rispetto alla realtà , considerando che le scorte di magazzino dei gPC sono andate esaurite e, nonostante questo, la catena ha deciso di interrompere l’esperimento di vendita diretta. Non sono stati inoltre comunicati dati precisi riguardo le vendite effettive del sistema.
I consumatori americani potranno ad ogni modo continuare ad acquistare Green gPC sullo store on-line della società, che attualmente commercializza una versione rinnovata del PC dal medesimo costo – 199 dollari – e senza monitor. Disponibile inoltre anche CloudBook , laptop sviluppato sempre da Everex dal costo di 399 dollari.
CloudBook va ad aggiungersi all’ Eee PC di Asus e agli altri subnotebook di classe x86 recentemente apparsi sul mercato, dispositivi protagonisti della nascita di un nuovo mercato che promette di fare della portabilità reale dell’ambiente di lavoro desktop uno dei suoi principi cardinali.
Alfonso Maruccia