Dopo i cercapersone, i walkie-talkie esplosivi: nuovi attentati

Dopo i cercapersone, i walkie-talkie esplosivi: nuovi attentati

A un giorno di distanza dagli attentati per opera di cercapersone esplosivi, è toccato a walkie-talkie e altri dispositivi portatili.
Dopo i cercapersone, i walkie-talkie esplosivi: nuovi attentati
A un giorno di distanza dagli attentati per opera di cercapersone esplosivi, è toccato a walkie-talkie e altri dispositivi portatili.

Non si ferma l’ondata di violenza in Medio Oriente: a un giorno di distanza dagli attentati in Libano e Siria, messi a segno attraverso la detonazione simultanea e coordinata che ha coinvolto migliaia di cercapersone appositamente modificati, è toccato a walkie-talkie esplosivi e ad altri dispositivi portatili come i lettori di impronte digitali. Stando a quanto riportato da Reuters, secondo il ministro della salute libanese, sono almeno 20 le vittime accertate e oltre 450 i feriti.

Walkie-talkie esplosivi in Libano: almeno 20 morti

La responsabilità è ancora una volta attribuita a Israele, più nello specifico all’intelligence del Mossad, nel contesto della guerra con Hamas che prosegue da ormai quasi un anno, nell’area di Gaza. L’obiettivo è stato quello di colpire i membri di Hezbollah, finendo per coinvolgere anche civili innocenti.

Le esplosioni sono avvenute ancora una volta in Libano, perlopiù nella periferia della capitale Beirut e nella valle della Beqa, in direzione della Siria. Una di queste è avvenuta nel mezzo di un corteo funebre, organizzato in memoria delle vittime degli attacchi avvenuti il giorno precedente.

Nessuno, tra i vertici istituzionali o militari di Israele, ha direttamente commentato gli attentati. Il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant ha però rilasciato una dichiarazione che alimenta timori per un’escalation del conflitto.

Stiamo aprendo una nuova fase nella guerra. Ci richiede coraggio, determinazione e perseveranza.

Il dispositivo: ICOM IC-V82

È ancora da chiarire l’esatta natura dei dispositivi tecnologici modificati per esplodere, a distanza e in simultanea, così come in che punto della catena di assemblaggio sia stato inserito il materiale. Stando alle prime ricostruzioni, si tratterebbe del walkie-talkie modello IC-V82, piuttosto comune tra i radioamatori. È prodotto dalla giapponese ICOM, con sede a Osaka, fuori produzione da circa dieci anni. Sarebbero stati acquistati da Hezbollah circa cinque mesi fa, proprio come i cercapersone.

Il walkie-talkie ICOM IC-V82

Il ruolo degli Stati Uniti non è ben definito. In via ufficiale, Washington si dichiara del tutto estranea a quanto accaduto, ma alcune dichiarazioni rilasciate in forma anonima da ufficiale americani raccontano un’altra storia. Israele avrebbe comunicato, con un giorno di anticipo, l’intenzione di mettere a segno un’azione in Libano, pur senza specificarne natura e modalità.

Fonte: Reuters
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Pubblicato il
19 set 2024
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