C’è chi ha ricordato il famoso Flash Crash del maggio 2010, quando il mercato azionario statunitense faceva registrare perdite da panico per una reazione a catena scatenata da un banale errore umano. Grandi polemiche venivano innescate su un sistema di scambi fin troppo dipendente dai computer, oltre che da sistemi di sicurezza poco efficaci . Ora, cambiando i fattori, di nuovo ci si interroga sul ruolo svolto dalla tecnologia nelle transazioni finanziarie.
Più di due anni dopo, infatti, un altro errore – questa volta imputabile ai soli automatismi computerizzati – ha seminato il terrore nella quotidiana compravendita di titoli a Wall Street. Da RadioShack a BestBuy, dalla Bank of America alla compagnia aerea American Airlines , una problematica negli algoritmi di sistema ha fatto impazzire i flussi azionari.
“I valori si stanno spostando all’impazzata – ha commentato Stephen Massocca, managing director di Wedbush Morgan – Sono strani, assistiamo alla compravendita di milioni di azioni, anche 100 in una sola volta, qualcosa deve essere andato storto”. I vertici di Knight Capital Group hanno riscontrato “errori tecnici” nei sistemi computerizzati per la compravendita di stock ad alta velocità .
Nel mirino varie architetture informatiche sfruttate dalle grandi società di capitali in terra statunitense. Flussi anomali sono stati riscontrati nel software Wizzard, che in appena mezz’ora ha gonfiato i valori azionari del 300 per cento . Goodyear (tanto per fare un esempio) in pochi minuti è salita a oltre 12 dollari ad azione dagli 11 iniziali, prima di scendere nuovamente alla New York Stock Exchange .
Mauro Vecchio