I responsabili dell’attacco noto come WannaCry sono nordcoreani. Ora anche gli Stati Uniti si dicono convinti della cosa e promettono di far pagare al regime di Kim Jong-un i danni causati dal ransomware . A causa delle azioni sconsiderate della Nordcorea, dicono le autorità USA, Internet è meno sicura.
A puntare ufficialmente il dito contro il paese asiatico è Thomas P. Bossert , consigliere di Donald Trump sulla sicurezza nazionale che parla di “un alto livello di certezza” in merito alle nuove accuse: WannaCry è un’operazione riconducibile a Lazarus Group , famigerato collettivo di hacker black hat che si ipotizza sia appunto alle dipendenze di Pyongyang.
Gli USA e le loro “certezze” arrivano a molti mesi di distanza dalle conclusioni già raggiunte da società di sicurezza, ricercatori, Microsoft e le autorità del Regno Unito circa il coinvolgimento di Lazarus Group, tutte praticamente concordi nell’attribuire la responsabilità della creazione di WannaCry agli stessi hacker già noti per l’attacco a Sony nel 2014 , alla Banca del Bangladesh nel 2016 e altri cyber-attacchi hi-tech.
L’attacco del ransomware è stato “diffuso ed è costato miliardi”, ha spiegato Bossert, ed è l’ennesima azione di un regime che nell’ultima decade ha agito “quasi indisturbato” sia sul piano militare che su quello delle minacce telematiche.
L’amministrazione Trump vuole rendere Internet un post “più sicuro”, ha detto ancora Bossert, e per questo intende sottolineare le “responsabilità” di coloro che “danneggiano o minacciano” il networking a stelle e strisce – che della Internet mondiale rappresenta in effetti solo una parte – con azioni “indiscriminatamente sconsiderate” come è stata l’azione guastatoria di WannaCry.
Alfonso Maruccia