San Francisco (USA) – Warez.com, uno dei più noti motori di ricerca nel mondo warez, è finito nel mirino di dodici importanti produttori di videogames che lo hanno denunciato per violazione del diritto d’autore e dei diritti commerciali. La denuncia accusa non solo warez.com ma anche altri tre siti di diffondere e distribuire copie pirata di videogiochi.
L’accusa, alla quale si associano LucasArts, ElectronicArts, Microsoft ed altri importanti produttori, vuole ottenere la chiusura di quattro siti Internet e il riconoscimento di danni nella misura di 150mila dollari per ogni game piratato. Secondo le case di produzione, i siti hanno distribuito numerosissimi giochi, alcuni dei quali molto noti, come Pac-Man, causando ingenti danni al proprio business.
“Qualcuno – ha sottolineato Doug Lowenstein, boss dell’Associazione dei produttori del settore – ritiene che la pirateria non faccia danni. Si sbaglia. Un videogioco costa sempre di più nello sviluppo e ogni titolo richiede il lavoro di numerosi professionisti”.
Degli accusati, l’unico a replicare con forza è John Sterling, la mente di warez.com (“The Ultimate Sanity in Anarchy”) e di numerosi altri siti del settore. “La maggioranza delle accuse che mi rivolgono, se non tutte – ha dichiarato Sterling – sono totalmente false. Il mio sito è del tutto legale. Il mio è un portale. Tutto quello che faccio è fornire link a siti Web”. Ogni giorno su warez.com, afferma Sterling, arrivano tra i 120 e i 130mila visitatori e l’attività del sito è sponsorizzata da partnership con siti per adulti.
E in effetti ci vuole poco, navigando in warez.com, per verificare che di scaricabile direttamente dal sito c’è poco, e quel che c’è sono programmi che in sé non sono illegali, anche se possono essere utilizzati per compiere atti illeciti. Rimane da vedere se il motore di warez.com, che in un attimo consente di individuare link a risorse web che offrono di tutto e di più, può essere messo sotto accusa perché “fornisce link”. Link che, con più fatica, si trovano anche in altri più “blasonati” e tradizionali motori di ricerca…