Los Angeles (USA) – Sono ben quattordici le “class-action”, ovvero denunce collettive , che i consumatori statunitensi hanno lanciato contro Warner Music Group , major discografica di primo piano. L’ accordo con Apple , raggiunto dai big dell’industria multimediale per fissare a 99 centesimi di dollaro il prezzo della musica online venduta su iTunes , sarebbe una violazione delle leggi antitrust : una “cospirazione”, dicono gli esponenti dell’accusa.
Le denunce hanno già innescato numerose inchieste da parte della magistratura federale statunitense, a New York così come a Washington, dove il Dipartimento di Giustizia ha già avviato un’indagine per scoprire se le major abbiano violato le norme sulla concorrenza .
I vari firmatari delle denunce sembrano essere completamente d’accordo: il prezzo di 99 centesimi, fissato “a tavolino” insieme all’azienda di Steve Jobs, responsabile per almeno il 70% delle vendite globali di musica digitale online, sarebbe il frutto di una decisione degna di un cartello monopolistico .
“Ci difenderemo strenuamente”, hanno detto i rappresentanti di Warner, “anche se non possiamo ancora dire se le richieste avanzate dai consumatori siano legittime o meno, e se queste pretese avranno un esito positivo”.