Nemmeno Lawrence Lessig è stato risparmiato dal furore di Warner: la crociata combattuta a colpi di takedown notice in cui Warner è impegnata per blindare le proprie opere ha investito anche il paladino della cultura libera.
Un video di YouTube, questo l’oggetto del contendere. Warner avrebbe individuato nella clip del materiale utilizzato senza ottenere alcun permesso e ne avrebbe chiesto la rimozione. Si trattava di una semplice presentazione postata a favore dei cittadini della rete, ha cinguettato il docente di Stanford, si sarebbe trattato di fair use , di uso legittimo di contenuti attinti ad opere protette, senza che vi fosse bisogno di interpellare il detentore dei diritti.
La campagna di rimozione promossa da Warner facendo leva sul DMCA non sembra fare distinzione alcuna fra i cittadini della rete: nel mirino ci sono ragazzine che interpretano brani composti nei primi decenni del secolo scorso, ci sono gli stessi artisti della scuderia dell’etichetta. Lessig, che da anni si mobilita in favore di un copyright più equo e flessibile, non fa certo eccezione.
Strenuo difensore del diritto al fair use e al remix, Lessig ha promesso battaglia .