Nel tentativo di ottenere la classica quadratura del cerchio, Warner Bros si avventura nelle gioie della distribuzione on-demand di una parte non meglio quantificata del suo vasto archivio di pellicole cinematografiche di parecchie decadi fa. Acquistando su Warner Archive ci guadagnano tutti , gli utenti che avranno accesso a un patrimonio sinora non disponibile in formato digitale e la major che si limiterà a incassare denaro sicuro sulle sue proprietà intellettuali chiuse nel cassetto dei ricordi dei supporti analogici.
L’intero archivio di film in mano a Warner consta infatti di ben 6.800 titoli, e considerando che il publisher è entrato nel mercato dei DVD nel 1997 il numero di pellicole pubblicate in formato DVD ammonta a soli 1.200 titoli complessivi . Tutto il resto non è stato mai ristampato, ed è il terreno di conquista ideale per il servizio di vendita on-demand del nuovo archivio Warner.
I film attualmente disponibili online sono 150, incluse le commedie romantiche della seconda guerra mondiale con protagonisti i grandi vecchi del cinema a stelle e strisce. Per ogni titolo l’utente potrà scegliere se scaricare il titolo direttamente sul PC o acquistarne una versione su disco ottico , nel qual caso il prezzo è di 19,95 dollari escluse le spese di spedizione.
Grazie a un servizio come Warner Archive “si elimina completamente il rischio di non vendere nulla perché non produci niente finché non lo vendi”, dice l’analista di Adams Media Research Tom Adams. E se la dotazione iniziale dell’archivio appare quantomeno povera, Warner ha intenzione di arricchire progressivamente il servizio arrivando, per la fine del 2009, a più di 300 vecchi titoli disponibili on-demand.
Il numero di supporti ottici venduti decresce di anno in anno, la concorrenza dei videogame è spietata e l’industria del cinema ha un bisogno disperato di fare cassa come può: “Penso che alla fine ci siano buone possibilità che ogni film mai fatto finisca per essere disponibile su servizi del genere, perché no?”, continua Adams.
Dopotutto la convenienza per il fornitore dei contenuti è indubbia, soprattutto nel caso dello streaming e del digital delivery . Prendi ad esempio Netflix , il retailer statunitense che distribuisce multimedia per ogni dove dal PC alle console e che facendo due conti spende poco in banda per guadagnare tanto in denaro sonante . Senza prendere in considerazione il costo degli accordi con le major di Hollywood, secondo le stime la distribuzione di un singolo film costa a Netflix dai 6 centesimi di dollaro (1,8 Gigabyte di dati e risoluzione standard) ai 9 centesimi (3 Giga a 720p in “HD”).
Alfonso Maruccia