Ginevra – “Non riteniamo che le Nazioni Unite debbano prendere su di sé la gestione di Internet. Alcuni paesi lo vogliono, noi riteniamo sia inaccettabile”. Così David Gross, uno dei più alti funzionari del Dipartimento di Stato americano, ha fatto ieri sapere ai media di tutto il Mondo come il suo paese intende avvicinarsi alla sempre più prossima seconda sessione del Summit sulla Società dell’informazione organizzato proprio dall’ONU, il WSIS .
La questione sul tappeto è in particolare chi debba “controllare” ICANN , l’organismo di supervisione sul sistema dei domini che è solo sulla carta un ente internazionale, perché è invece legato mani e piedi al Governo statunitense, da cui dipende direttamente. La proposta di portare l’ICANN sotto l’ombrello ONU, una delle richieste più importanti emerse da molti paesi nel corso della prima sessione del WSIS, non viene presa neppure in considerazione dagli americani.
“Noi – ha insistito Gross – nel corso di ogni passaggio siamo stati molto chiari sul fatto che vi sono alcune cose sulle quali non siamo d’accordo e altre sulle quali invece lo siamo. L’ICANN non è un elemento negoziabile, si tratta di politica nazionale”.
Le parole di Gross suonano molto forti alle orecchie di molti ma non sono altro che una riedizione della dottrina Bush sull’argomento, espressa lo scorso luglio. La sostanza è che gli USA ritengono che la rete e la sua gestione sia affare troppo delicato perché possa essere affidato ad un organismo ONU, una tesi respinta dall’ONU stessa , che invece ritiene non accettabile che un solo paese si arroghi gli oneri, gli onori e il diritto di gestire elementi fondanti della rete.
Come ha spiegato Gross, però, la questione non è negoziabile.