A quasi un mese di distanza dal primo attacco DDoS subito, Internet Archive ha annunciato il pieno ritorno all’operatività della Wayback Machine. Lo ha fatto attraverso un post condiviso su X in cui è stato confermato il ripristino della funzionalità Save Page Now, quella che permette di aggiungere contenuti all’archivio.
Internet Archive ha ripristinato la Wayback Machine
Il parziale ritorno online della piattaforma risale infatti a metà ottobre, dopo alcuni giorni di stop forzato, ma solo in modalità lettura, vale a dire senza la possibilità di aggiungere informazioni al suo database.
Ricordiamo che le tempistiche degli attacchi subiti sono coincise con il furto di un archivio contenente i dati relativi a circa 31 milioni di utenti. Stando ai risultati dell’analisi condotta dal ricercatore Troy Hunt (per intenderci, quello del portale Have I Been Pwned), non esisterebbe però alcun nesso o collegamento diretto tra gli eventi, né tra i loro responsabili.
Già in estate, la Wayback Machine aveva attraversato un momento di difficoltà, dovuto in quel caso al grande caldo che ha messo in ginocchio i data center e i server nei quali è ospitata la piattaforma. Un’altra azione DDoS documentata risale invece a maggio.
Al momento, il servizio raccoglie oltre 916 miliardi di pagine Web, all’interno di un archivio che torna indietro nel tempo fino a raggiungere la seconda metà degli anni ’90. L’immagine qui sotto, ad esempio, fotografa la homepage di Punto Informatico così come appariva sui monitor dei computer al 27 novembre 1999.
Lanciata nel 2001, la WayBack Machine è solo uno dei tanti progetti curati da Internet Archive, la biblioteca digitale non profit il cui obiettivo dichiarato è quello di fornire un accesso universale alla conoscenza
. Un impegno che, spesso, si è scontrato con gli interessi degli editori e di chi detiene la gestione del diritto d’autore sui contenuti messi a disposizione degli utenti.