Da qui in avanti Waymo non farà più riferimento alle proprie vetture come self-driving car, ma le definirà veicoli dotati di un sistema di guida autonoma. Una differenza meno sottile di quanto potrebbe sembrare: non è l’automobile a guidarsi da sé, ma la tecnologia implementata a bordo che la governa.
Waymo e guida autonoma: le parole sono importanti
L’attenzione si sposta così sugli algoritmi che regolano il processo, aiutando a meglio definire ciò che possono e non possono fare, gli ambiti in cui sono in grado di sostituire un conducente in carne ed ossa e dove invece è ancora necessario il suo intervento o quantomeno la sua presenza vigile.
La volontà è anzitutto quella di evitare una sovrastima delle abilità dell’IA potenzialmente pericolosa se non fatale come già visto in occasione di diversi incidenti. Perché, come diceva qualcuno, le parole sono importanti. Riportiamo di seguito in forma tradotta quanto si legge sul blog ufficiale dell’azienda controllata dalla parent company Alphabet.
Nell’ultimo anno abbiamo analizzato l’importanza del linguaggio e il modo in cui termini come “self-driving car” descriva inaccuratamente ciò che le società impegnate sulla guida autonoma come Waymo stanno realizzando. I veicoli di Waymo non si guidano da soli. Piuttosto, Waymo sta rendendo automatico il compito della guida e di conseguenza il termine “guida autonoma” è più accurato.
Attribuire il nome più corretto a una tecnologia non solo è doveroso nell’ottica della trasparenza, ma può avere conseguenze dirette anche sulla sicurezza nel caso in cui il sistema sia destinato a un contesto come quello della mobilità. Prosegue Waymo.
La combinazione di termini utilizzati per descrivere tecnologie molto diverse, come i sistemi avanzati per l’assistenza alla guida e quelli di guida autonoma, comporta implicazioni significative per la sicurezza sulla strada. Le persone potrebbero sovrastimare le capacità delle tecnologie per la guida assistita.
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La società di Mountain View ha comunicato la propria decisione, ma nel settore la discussione sul tema è destinata a protrarsi: c’è chi vede la scelta come un assist a porta vuota per Tesla che già ha battezzato il sistema impiegato sui suoi veicoli Full Self-Driving e che così potrebbe appropriarsi di un termine che tutti i membri dell’industria hanno fin qui contribuito a rendere noto, talvolta a suon di promesse non mantenute.