55 milioni di italiani hanno un accesso a Internet: 9 su 10, insomma, hanno una qualche forma di accesso, il che equivale – al netto di una porzione di cittadini che, per scelta o per impedimento, non vi accedono – ad una colonizzazione ormai pressoché completa. Sempre di più, inoltre, utilizzano un qualche social network: 35 milioni, 31 milioni dei quali attivi da piattaforma mobile. Il ritratto del paese è quindi completo: gli italiani sono online, ci sono in massa, ci sono spesso da smartphone, e l’aumento dell’uso dei social network denota altresì una dinamica ancora in piena evoluzione.
Sono questi i dati della ricerca “We are social 2019“, un prezioso spaccato delle abitudini di navigazione che ci riconsegna una fotografia dell’Italia in digitale.
6 ore al giorno connessi
Secondo i dati raccolti, gli italiani (nel 51,2% dei casi di sesso femminile) passerebbero online ogni singolo giorno qualcosa come 6 ore e 4 minuti, ossia il doppio rispetto al tempo passato davanti alla tv. Il dato è interessante anche alla luce degli equilibri informativi e pubblicitari tra i due media, dove la tv tenta di mantenere il proprio ruolo egemonico e dove il Web si impone ormai per la propria pervasività durante tutta la giornata. 6 ore online significa infatti una quota decisamente cospicua rispetto alle ore di veglia e se si calcola che questo è un dato medio da moltiplicare per 9 italiani su 10, la cosa si svela in tutta la sua importanza.
6 ore al giorno per 365 giorni all’anno significa che passiamo online praticamente 3 mesi su 12. Di questi, quasi un terzo vengono spesi sui social media.
Importantissimo lo stream di contenuti: il 92% degli italiani infatti guarda video online (il 43% effettua streaming da tv connesse). Anche il mondo gaming è assolutamente da non sottovalutare: un italiano su 6 gioca in modalità streaming live, mentre l’11% guarda altri gamers giocare online, il 5,4% in relazione a campionati di e-sports.
Il 97% della popolazione possiede un telefonino (nel 76% dei casi uno smartphone), il 62% un computer e il 31% un laptop; gli e-reader raggiungono il 3% della popolazione ed i dispositivi indossabili sono ormai al 5%. L’88% degli italiani si collega ogni singolo giorno, l’11 almeno una volta a settimana: gli italiani online, insomma, sono realmente connessi e fruitori abituali.
Google.it è il sito più usato secondo i dati Similarweb utilizzati, Facebook.com è in terza posizione e Amazon in quinta. Repubblica.it riesce ad inserirsi all’ottavo posto in rappresentanza del mondo editoriale, ma sorprende (o no?) che in nona posizione ci sia un sito per adulti come Pornhub.
Importantissimo il dato che fotografa l’imporsi degli assistenti vocali: secondo quanto indicato, infatti, quasi un italiano su tre utilizza con regolarità strumenti di ricerca vocale o comandi vocali: “Alexa” e “Ok Google” sono dunque entrati nel lessico quotidiano, incidendo non poco nel modo in cui il rapporto tra utente e strumenti viene tradotto e percepito attraverso l’interazione vocale.
YouTube, WhatsApp e Facebook
YouTube risulta essere il social media più utilizzato in assoluto, trovandosi ad essere nella “dieta” digitale dell’87% degli italiani connessi. WhatsApp segue a ruota (84%) e Facebook viene in terza posizione (81%). Più staccati Instagram (55%) e Messenger (54%), mentre Twitter si ferma al 32% con percentuali simili a LinkedIn, Skype e Pinterest.
Se su Facebook mancano i giovanissimi, attratti più da altri strumenti di interazione, al tempo stesso la fascia giovane (24-35) risulta essere la più rappresentata. a Seguire quelle 35-44 e 45-54.
Dall’analisi dei punti sovraccitati è evidente come l’Italia sia un paese i cui utenti internet e in particolare social cerchino in essi svago e divertimento, su molte piattaforme diverse (7,4 in media) e per molto tempo (6 ore online, quasi 2 sui social, ogni giorno). Per le marche è (e sarà sempre più) fondamentale in primis conoscere queste persone al fine di apprenderne i pattern comportamentali in continua evoluzione, e quindi raggiungerle con un approccio strategico alla distribuzione che sia in grado di soddisfare le esigenze degli utenti stessi: contenuti ed esperienze che stimolino conversazione e non vengano percepiti come interruzione.
E-commerce
C’era una volta l’immagine dell’italiano spaventato dall’e-commerce, diffidente nei confronti dei sistemi di pagamento elettronici, lontano dall’innovazione dell’acquisto online. Sarebbe ora di stralciare qualche vecchio preconcetto, perché i dati dicono invece che ora gli italiani che effettuano acquisti o pagamenti online sono due su tre e il 42% di questi lo ha fatto tramite un dispositivo mobile. La quota di acquisti rispetto al “retail” è pari ormai al 4%.