Gli scossoni che stanno interessando l’ambito dei social network potrebbero contribuire a definire nuovi equilibri in un territorio rimasto sostanzialmente dominato a lungo dal duopolio Facebook-Twitter. Con la prima delle due piattaforme sempre più concentrata sui progetti legati al metaverso e la seconda alle prese con un’acquisizione difficoltosa da parte di Elon Musk, sembra potersi creare lo spazio necessario perché possano emergere nuove idee e nuove iniziative. Abbiamo già avuto modo di scrivere su queste pagine dell’interesse rivolto a Mastodon, oggi è la volta di WeAre8.
Come funziona il social network WeAre8
Per molti, si tratta di un nome del tutto nuovo. In realtà, la sua avventura è iniziata ormai un paio di anni fa. Nata dall’idea della CEO e fondatrice Sue Fennessy (nell’immagine di apertura), basa il proprio modello operativo su un sistema che redistribuisce agli iscritti i proventi giunti dall’advertising. In altre parole, gli utenti possono guadagnare denaro guardando le pubblicità.
Viene chiesto di riprodurre inserzioni per due minuti ogni giorno. Il 55% di quanto incassato dall’azienda è redistribuito alla community e a progetti di beneficienza legati alla tutela del pianeta. Un ulteriore 5% è invece destinato ad alimentare un fondo messo a disposizione dei creatori. Chi vuol dare un’occhiata da vicino può farlo con le applicazioni Android e iOS.
L’idea, seppur non del tutto originale (a chi ha più di qualche primavera alle spalle non può che richiamare alla mente il modello NetFraternity), ha potenziale. Perché possa concretizzarsi servirà però una massiccia adesione: si punta a 80 milioni di utenti entro la fine del 2022. Un traguardo ambizioso, da raggiungere anche grazie alla collaborazione con celebrità e testimonial.
La visione di Fennessy è ben sintetizzata in queste parole: la redazione di TechCrunch ha definito il suo un approccio da Che Guevara.
È giunto il tempo di unirsi contro i giganti del mondo online e di reclamare il nostro potere economico. I social sono un framework per la democrazia e dovrebbero essere posseduti dalle persone, conferendo loro valore. WeAre8 ha realizzato questo tipo di tecnologia.