Serie certificazioni professionali “web” sono la chimera di schiere di ingegneri, sviluppatori, grafici e molti altri ancora, ma non tutti i tentativi in corso per definire dei validi profili professionali aiutano nella corsa. Lo sostiene IWA Italy in una lettera inviata al CNIPA in queste ore: al braccio informatico del Governo, l’associazione che da lungo tempo si occupa della questione fa notare pesanti incongruenze nel Manuale operativo – Organizzazione della funzione ICT e Dizionario dei profili professionali pubblicato proprio sul sito del CNIPA.
In particolare, si legge nella lettera, l’unica figura che fa riferimento al web, l’ Esperto di Applicazioni Web e Multimediali , non disegna secondo IWA alcuna categoria professionale reale, in quanto somma in un’unica figura una pletora di diverse competenze e funzioni , rendendo la sua determinazione del tutto fumosa. “Tale profilo – scrive Roberto Scano, presidente di IWA Italy – l’unico tra quelli EUCIP elencati che rappresenta delle professionalità Web, disegna una figura professionale che è praticamente inesistente, definendo un esperto in tutto ciò che riguarda il Web , creando una figura con competenze che vanno dal Web Marketing alla conoscenza di normative in materia di accessibilità, dalla progettazione dell’architettura dell’informazione, all’esperienza nell’utilizzo di programmi di grafica e fotoritocco, con padronanza di diversi linguaggi di programmazione, mescolando le applicazioni Web con le applicazioni multimediali”.
IWA parla quindi di un profilo che disegna un Superwebman , al quale si attribuirebbero anche capacità come quella di “autodebuggare l’applicazione da lui creata, occuparsi della sua duplicazione/distribuzione, promuovere il prodotto e crearne il manuale. Infine, seguendo le specifiche tecniche della figura professionale , può usare qualsiasi linguaggio di programmazione e di scripting scegliendo tra una serie di linguaggi proposti tra cui non figura (sic!) PHP e/o PERL”.
Il timore di IWA Italy è quello che per questo genere di profili professionali si possano adottare strategie e formalizzazioni che le trasformino in determinazioni e riferimenti ufficiali, capaci di imporsi in ambito pubblico e privato come profili professionali attendibili . L’esempio di IWA è quanto accaduto a suo tempo con la ECDL : la Patente europea del computer, una delle tante certificazioni disponibili atte a verificare la conoscenza di programmi da ufficio, nella prassi di numerose organizzazioni era divenuta una sorta di riferimento ufficiale , a scapito delle altre certificazioni e dei diritti di alcuni , tanto da spingere l’Antitrust ad un chiarimento .
IWA ne approfitta anche per ricordare che da tempo è attivo un gruppo di lavoro sul fronte delle professionalità web, skillprofiles.eu , al quale partecipano imprese pubbliche e private, tra le quali anche istituzioni accademiche come Università di Bologna e LUISS o colossi del settore come IBM o Adobe. Al momento il gruppo di lavoro va elaborando una seconda bozza sui profili professionali per il web.
L’invito di IWA Italy, dunque, è che il CNIPA prenda parte attivamente al lavoro in corso perché si addivenga a profili professionali certi, utili ad un mercato del lavoro IT che oggi soffre del mancato riconoscimento di competenze e della scarsa propensione di molte imprese, anche in ambito privato, di considerare correttamente le qualifiche professionali.