Roma – Mollemente appisolati sotto il sole ma spiati da indiscrete webcam: questa era la situazione dei frequentatori di certe spiagge che, infastiditi, avevano esposto le proprie rimostranze sui media e presso le associazioni dei consumatori. Da qui la decisione del Garante per la privacy di lavorare sulla questione.
Secondo l’Autorità garante, le webcam possono essere installate sulle spiagge, a patto che siano a bassa risoluzione, che non possano muoversi e che non consentano di identificare le persone riprese, cioè che i tratti somatici risultino “indistinguibili”.
A quanto pare il Garante ha condotto delle ispezioni in loco, in particolare sul litorale romano, per verificare come siano stati predisposti i servizi che “sparano” su internet le immagini prese in diretta sul bagnasciuga. Ispezioni che avrebbero messo in luce la “compatibilità” tra webcam e tintarella. Stando a quanto riportato nella newsletter del Garante, l’Autorità “ha appurato la presenza di telecamere che riprendevano alcuni tratti di spiaggia per scopi pubblicitari, per far conoscere lo stato degli impianti o per fornire informazioni sulle condizioni meteorologiche, ma non ha riscontrato violazioni delle norme sulla tutela della privacy, perché le apparecchiature non permettevano di individuare in modo diretto o indiretto gli interessati”.
Il Garante demanda alle autorità locali di verificare e vagliare il rispetto delle norme sulla privacy da parte degli operatori del settore e ha loro inviato copia delle prescrizioni in tema di videosorveglianza già presentate alla fine dello scorso anno. Obbligazioni che vanno dall’informare chi accede alle aree oggetto di ripresa fino alle procedure di conservazione delle immagini, i tempi di mantenimento delle registrazioni e via dicendo.