La possibilità di utilizzare OpenCL direttamente sullaRrete, per impiegare la potenza di calcolo della GPU anche in scenari differenti dall’elaborazione grafica, potrebbe ridurre drasticamente il divario fra applicazioni web e programmi nativi. Attualmente lo standard WebCL promosso dal gruppo Khronos è ancora in una fase embrionale, ma qualcuno sta già adoperando le sue API JavaScript sulle prime implementazioni sperimentali.
Dopo l’interessamento di Nokia , che sta testando gli effetti del linguaggio sul motore di rendering utilizzato da Firefox 4, anche la coreana Samsung prova a integrarlo all’interno di un browser e annuncia la disponibilità di un WebCL dedicato al framework WebKit.
In questo modo, anche i software di navigazione basati su WebKit, come Safari e Chrome, potranno sfruttare i benefici dell’accelerazione hardware, in associazione a WebGL, per ogni tipo di applicazione basata su HTML5. Per mostrare agli sviluppatori il potenziale della futura estensione Samsung ha anche messo in piedi un’approfondita demo tecnica.
Nel frattempo Microsoft è tornata sui suoi passi per quanto riguarda la dichiarazione di un Internet Explorer 10 con supporto HTML5 “nativo”. Il concetto espresso non era piaciuto ai competitor che stanno puntando sullo stesso markup, visto che non è possibile legare il linguaggio di progettazione delle pagine web ad una specifica piattaforma.
Come noto, il colosso di Redmond considera invece acerbi e poco sicuri i componenti web come WebGL e WebCL, che comunicano direttamente con l’hardware del PC. Per il momento la società sta continuando a puntare sulle API grafiche delle sue collaudate DirectX.
Roberto Pulito