Google ha annunciato la nascita della Community Cross-License Iniziative (CCL), un accordo tra pari a cui partecipano i grandi protagonisti dell’IT e dell’elettronica di consumo a tutto vantaggio della robustezza legale dell’iniziativa WebM.
CCL è un accordo di licenzie incrociate che comprende partner di primo piano inclusi AMD, Cisco, Logitech, Mozilla, Samsung, Opera, Texas Instruments, Xiph.org e naturalmente Google stessa. I “soci” dell’iniziativa si impegnano a mettere i brevetti software a disposizione l’uno dell’altro , dovessero queste proprietà intellettuali riguardare il codec multimediale WebM.
Stando a quanto sostiene Google, “i membri di CCL partecipano a questa iniziativa perché sono consapevoli che l’intero ecosistema del web – utenti, sviluppatori, publisher e produttori di dispositivi – beneficia di un formato multimediale di alta qualità, open source e sviluppato dalla community”.
Il primo scenario d’impiego dello scudo CCL di WebM è naturalmente la difesa preventiva contro l’azione ostile del cartello dell’industria MPEG LA, attualmente impegnato a mettere in piedi un “patent pool” di brevetti presumibilmente sfruttati in VP8 (il codec su cui l’iniziativa WebM è basata) con tanto di interessi particolari suscitati nel Dipartimento di Giustizia degli USA.
Alfonso Maruccia