In attesa di fare i conti con la possibile dismissione del suo business di sistemi informatici, Hewlett-Packard muove i primi passi verso la nuova “rivoluzione” promessa dal CEO Leo Apotheker: c’è prima di tutto da sistemare il team di webOS, il sistema operativo mobile acquisito assieme a Palm non molto tempo addietro e che ancora fatica a trovare una sua collocazione definitiva all’interno della società.
Un memo interno circolato online identifica la nuova destinazione di webOS con il gruppo “Office of Strategy and Technology” (OS&T), il “cuore” delle operazioni di ricerca e sviluppo di HP. Sotto l’egida di OS&T, dice nel memorandum il vicepresidente (e responsabile di OS&T stesso) Shane Robison, il team di webOS potrà contribuire al miglioramento della tecnologia e a un suo impiego ottimale in funzione degli interessi aziendali.
E mentre WebOS è sistemato in vista di sviluppi futuri, l’altra metà del cielo di Palm – il comparto hardware – continuerà a essere gestita nell’ambito del “Personal Systems Group” sotto la responsabilità di Todd Bradley.
Il comparto PSG è lo stesso che gestisce il colossale business dei PC della multinazionale statunitense – lo stesso che ha contribuito in larga misura ai 126,3 miliardi di dollari di entrate nette registrate nel corso del 2010. E il PSG sarà molto probabilmente la vittima designata del nuovo corso voluto da Apotheker: un business informatico senza PC ma con tanto software, servizi e “cloud” a compensare.
Alfonso Maruccia