Ennesima svolta inaspettata nel destino di webOS , il sistema operativo mobile che, in una forma o nell’altra, è in circolazione dal lontano 2009, e che ora torna ad affacciarsi sul mondo dell’open source con una nuova release “per la community” voluta da LG.
Il colosso sud-coreano ha acquisito webOS dal suo precedente proprietario (HP prima della scissione in due) nel 2013, trasformandolo in un sistema per le sue nuove SmartTV (nel 2014) e lasciando ad HP l’ingrato compito di spegnere i server che tenevano in vita la componente FOSS del progetto.
Oggi webOS è un progetto maturo pronto a invadere nuovi mercati, dice ora LG , ed è quindi possibile offrire il sistema alla community degli sviluppatori open source tramite il progetto webOS Open Source Edition (webOS OSE).
Per invogliare gli sviluppatori a partecipare, LG parla di un sistema operativo familiare basato su kernel Linux, framework Qt, UI Enact, e con pieno supporto per le tecnologie HTML5 e CSS3. Per usare webOS OSE è necessario disporre di un sistema Ubuntu/Linux, visto che al momento Windows e macOS non fanno parte delle piattaforme supportate dal progetto.
Riuscirà webOS OSE dove le altre incarnazioni di webOS hanno fallito, vale a dire impensierire almeno in (minima) parte il duopolio del mercato mobile (iOS e Android) nelle sue varie iterazioni? L’obiettivo è ambizioso ma non impossibile, visto che la parte più debole del progetto webOS è sempre stato un management assolutamente privo di idee sul da farsi.
Alfonso Maruccia