Si chiama WebRating e potrebbe presto diventare uno dei tasselli con i quali è possibile fotografare lo status di un’azienda nel momento in cui occorrerà rapportarvici come partner, cliente, fornitore o stakeholder. La piattaforma è stata annunciata dal Garante della Concorrenza e del Mercato, così descritta in fase di lancio:
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha realizzato una piattaforma web dedicata alle imprese per la compilazione e l’invio delle domande e delle comunicazioni in materia di Rating di legalità. Il WebRating è lo strumento che consente alle imprese di comunicare all’Autorità tutti i dati necessari per ottenere il Rating e le variazioni societarie in modo più semplice e veloce, in un’ottica di trasparenza e collaborazione reciproca.
WebRating: cos’è?
Un “indicatore sintetico”, spiega l’Antitrust, il cui scopo è quello di certificare lo stato di legalità di una azienda. Una sorta di autocertificazione, insomma, che permetta di presentarsi con trasparenza all’Antitrust per porre in evidenza tutte le “virtù” con cui sia possibile descrivere il proprio quadro aziendale. Un’impresa individuale, ad esempio, ha la facoltà di dichiarare che nei confronti del titolare “non sono state adottate misure di prevenzione personale e/o patrimoniale e misure cautelari personali e/o patrimoniali e non è stata pronunciata sentenza di condanna, o emesso decreto penale di condanna, oppure sentenza di applicazione della pena su richiesta“.
Un’impresa collettiva può dichiarare invece (elenco non esaustivo, a titolo esemplificativo):
- che nei propri confronti non è stata pronunciata sentenza di condanna e non sono state adottate misure cautelari […];
- di non essere destinataria di provvedimenti di condanna dell’Autorità e della Commissione europea per illeciti antitrust gravi, divenuti inoppugnabili o confermati con sentenza passata in giudicato nel biennio precedente la richiesta di rating […];
- di non essere destinataria di provvedimenti dell’Autorità competente di accertamento del mancato rispetto all’obbligo di pagamento di imposte e tasse e di accertamento di violazioni in materia di obblighi retributivi, contributivi e assicurativi e di obblighi relativi alle ritenute fiscali concernenti i propri dipendenti e collaboratori […];
- di non essere destinataria di provvedimenti dell’Autorità competente di accertamento del mancato rispetto delle previsioni di legge relative alla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro […].
WebRating: a cosa serve?
La finalità è duplice, tanto formale quanto sostanziale:
Tutte le aziende che conseguono il rating di legalità possono fruire di una serie di vantaggi. Il primo si esplica sul piano reputazionale. Il secondo è riconducibile ai benefici previsti in sede di concessione di finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni e delle banche.
Denaro più semplice per le aziende con un rating migliore; denaro più complesso per le aziende con rating basso o prive di valutazione AGCM. Sotto questa luce, il WebRating non è soltanto un’opzione, ma una vera e propria pagella che stabilisce i criteri di ammissione ad importanti fonti di finanziamento. Uno strumento meritocratico, insomma, con cui l’Antitrust tenta di dare una sferzata a mercati troppo spesso inquinati da valutazioni ben poco oggettive e spesso ben poco equilibrate.
Per ogni chiarimento, a disposizione vi sono regolamento attuativo e FAQ del servizio.
WebRating: come funziona?
Ogni azienda che rientra tra i requisiti (“sede operativa in Italia; fatturato minimo di due milioni di euro nell’esercizio chiuso nell’anno precedente a quello della domanda; iscrizione nel registro delle imprese da almeno due anni alla data della domanda; rispetto degli altri requisiti sostanziali richiesti dal Regolamento“) ha facoltà di chiedere il proprio WebRating tramite l’apposito sito e compilando l’apposito formulario .pdf.
Il rating si misura a stelline ed ad ogni “+” maturato grazie alle certificazioni si può ottenere una stella aggiuntiva. Il punteggio massimo è pari a 3 stelle.
Il WebRating non fotografa soltanto le mancanze, ma anche i comportamenti virtuosi:
Ai fini dell’incremento del punteggio base, che non potrà in ogni caso superare il valore massimo […], l’impresa potrà conseguire un segno + ove dimostri di aver denunciato all’autorità giudiziaria o alle forze di polizia taluno dei reati previsti dal presente Regolamento, commessi a danno dell’imprenditore o dei propri familiari e collaboratori; l’attribuzione del segno + di cui al presente comma è subordinata all’esercizio dell’azione penale in relazione ai fatti di reato denunciati.
Il WebRating dura 2 anni e l’azienda può chiederne il rinnovo L’AGCOM terrà costantemente aggiornato “l’elenco delle imprese cui il rating di legalità è stato attribuito, sospeso, revocato o annullato, con la relativa decorrenza“. L’elenco sarà a questo punto consultabile per un quadro più trasparente dell’impresa italiana: pagelle e stelline, per porre in evidenza quelle informazioni troppo spesso perdute tra diritto all’oblio e inerzia nella ricerca. Un sistema teoricamente semplice, pur se ancora da mettere alla prova, pensato per limitare le troppe zone d’ombra del tessuto imprenditoriale italiano.