Roma – Da qui al 6 luglio, giorno nel quale il Parlamento Europeo voterà la proposta di direttiva sui brevetti nel software , tutti i siti web contro la direttiva sono chiamati ad un Webstrike organizzato da nosoftwarepatents e dalla Foundation for a Free Information Infrastructure (FFII) , vale a dire coloro che negli ultimi due anni sono riusciti a mobilitare centinaia di migliaia di aziende e individui in tutta Europa per combattere la direttiva.
“La direttiva per i brevetti nel software – si legge sul sito del Webstrike – così come è stata approvata dal Consiglio dei ministri europeo, importerebbe nell’Unione Europa una brevettazione all’americana. Se questo accadrà, gli sviluppatori di software non potranno più possedere ciò che scrivono e potranno essere denunciati per la vendita o la distribuzione del proprio software. Se tu non informi il tuo parlamento, ci pensano le mega-corporation”. L’accusa è che il Parlamento Europeo “sia ricolmo di lobby finanziate da Microsoft, EICTA, CompTIA e via dicendo. Ci sono dai 30 ai 40 lobbysti in ogni momento nei corridoi”.
Oltre ad una mobilitazione informativa che può essere fatta di fax ed email, FFII questa volta chiede qualcosa di più ai webmaster che si oppongono alla direttiva. Sulle pagine ufficiali del Webstrike , infatti, vengono descritte le istruzioni per partecipare a quella che si annuncia come una mobilitazione senza precedenti.
La proposta principale è quella di rimpiazzare la propria home page con una dichiarazione fornita dalla FFII e con un link alle pagine della Foundation, sebbene siano previste anche altre forme di partecipazione allo strike. Nella versione italiana, disponibile qui , si legge, tra le altre cose, come “il 6 luglio, il Parlamento Europeo avrà l’ultima possibilità di evitare tutto questo. Perché ciò accada 367 membri su 732 dovranno essere presenti e votare per gli emendamenti giusti”.
Il successo dell’iniziativa dipenderà evidentemente dalla disponibilità dei webmaster di tutto il Mondo, soprattutto quelli europei naturalmente, a dar vita ad una manifestazione che a seconda delle sue dimensioni potrà trovare spazio sui media mainstream ed aggiungere informazione e sollecitazione su un tema così complesso eppure così centrale come la direttiva sui brevetti.