È difficile a credersi lo spazio che ci sia presso il pubblico e la varietà che si riesca ad ottenere intorno all’argomento “dating”. Sebbene i siti di dating siano scomparsi dalle pagine delle curiosità dei quotidiani e l’affidabilità delle loro statistiche sia stata più volte messa in discussione e smentita, lo stesso l’argomento “appuntamento” in rete funziona tantissimo, specie nelle webserie. I motivi generali sono presto detti: la ricerca dell’amore più che l’amore in sé è l’argomento che regge l’80% della produzione culturale commerciale, gli appuntamenti in sé favoriscono la scansione ad episodi di una serie e infine la stranezza dei possibili incontri aiuta ad evitare la ripetitività e crea facilmente situazioni dinamiche, possibilmente divertenti.
C’è infine una ragione più azzardata che riguarda il pubblico delle webserie, al momento heavy user della rete e dunque abituato ad un tipo di comunicazione che va all’essenziale, che è scevro da condizionamenti estetici e che cerca, più che in altre forme di comunicazione, di andare all’essenza dell’altro per valutarne la compatibilità.
Da questa rubrica si è parlato già parecchie volte di serie ad argomento dating e retrospettivamente è impossibile non notare come il livello medio sia altissimo. Recentemente poi la questione si è fatta più complessa e varia, le nuove webserie a tema appuntamento allargano ancora di più l’idea di partenza arrivando ad esperimenti spesso molto convincenti.
È il caso di Date a Human , che come capita sempre più spesso fa ruotare le sue vicende intorno ad un ipotetico sito di dating (lo faceva benissimo anche Catch ), solo che ambienta la storia nel futuro e nello spazio. La serie è ospitata su Babelgum ed è di fattura molto più che pregevole, ha spunti divertenti e trova un modo interessante di fare fantascienza comica, cioè traslando con intelligenza, ironia ed efficacia le dinamiche del presente in un futuro geek e citazionista. Non solo gli effetti (poveri) funzionano molto bene ma anche lo spunto di trama (la protagonista, siccome desidera solo fare sesso senza tutti quegli impegni di matrimonio e procreazione richiesti dagli umani che, nel futuro, si rivolge al sito di dating del titolo per conoscere degli alieni) ha dei risvolti più curiosi e complessi della media. Alla fine della fiera quello di cui si parla per metafora è del cambio di costumi e, ancora una volta, della contrapposizione tra chi, più cosmopolita, si abbevera ai contenuti della rete e chi invece è attaccato ad un modo più tradizionale di vedere e fruire il mondo, timoroso del nuovo e attaccato al vecchio.
C’è poi il curioso caso di Outside the faith , webserie di 5 episodi (e per il momento ferma al quinto) che utilizza il medesimo concept di Speedie Date , cioè fare di ogni episodio uno speed date, con la sola variante di avere tutte persone riunite fisicamente in un luogo attraverso un sito (ancora) che mira a far incontrare uomini e donne di religione diversa. Sebbene la serie sia girata bene, la scrittura è ai minimi storici, gli stereotipi regnano e addirittura si compie il clamoroso autogol di mostrare il “tipo tecnologico” facendone un’ironia banale e vaga. Niente a che vedere con la serietà sentimentale di Speedie Date.
Infine, come nelle mense non manca mai la scelta vegetariana, anche in WebTheatre non manca mai la scelta “dal basso”, indipendente, realizzata con poco che però va dritta al punto della questione, parlando allo spettatore da pari a pari.
Stavolta si tratta di The Best Friend , webserie che ha poco a che vedere con i siti di dating ma comunque parla di appuntamenti e della ricerca dell’amore (un po’ come faceva anche la straordinaria Hell Froze Over ).
La protagonista, come dice il titolo, non è chi cerca l’amore e va agli appuntamenti di cui si racconta, ma la sua amica più bruttina e sfigata. La serie al momento è formata solo da un pilota che è praticamente un esercizio di bravura dell’attrice principale. In esso, con un intelligente stratagemma utile ad introdurre tutta la storia, si centra l’azione prima su una telefonata con la mamma (in cui sono tirati fuori e introdotti i temi principali) e poi con una sessione dallo psicologo che finisce come un musical, riuscendo anche a dare un anteprima di quale sia il feeling e l’atmosfera di tutta la serie a venire. Per questo, nonostante ne sia uscito solo un episodio, già si può dire che The Best Friend sia una serie da seguire.
DATE A HUMAN EP. 4 – TOTAL RIP OFF!
OUTSIDE THE FAITH – EPISODIO 4
THE BEST FRIEND – PILOT
Gabriele Niola
Il blog di G.N.
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