Ben Stiller si dà al video in rete. Non si tratta solo della vociferata webserie animata su Zoolander, ormai vera più su siti e blog che nella realtà (esiste solo l’intenzione di farla), ma soprattutto dello show che ha messo in piedi assieme ai genitori, una geniale riedizione del vecchio Stiller & Meara .
Per chi non lo sapesse Ben Stiller è figlio di due comici televisivi americani, molto noti soprattutto negli anni ’60. Jerry Stiller, il padre, in particolare è poi apparso molte volte nei film del figlio. Tra i quali anche Zoolander. La madre invece no. Insomma Ben non ha mai fatto mistero della stima e del debito professionale che ha nei riguardi dei genitori e ora Stiller & Meara , lo show per la rete, ne è l’ennesima dimostrazione.
La serie va in onda in esclusiva per Yahoo! (Ben Stiller non è scemo, esclusiva vuol dire finanziamento), e non è purtroppo consentito l’embedding dunque bisogna vederli nella loro cornice originale. Sul sito inoltre viene anche offerta la possibilità di vedere degli spezzoni dai vecchi show, configurando tutto Stiller & Meara come un flusso unico, dagli anni ’60 ad oggi.
Il nome e il format infatti vengono dal segmento omonimo che il duo aveva all’interno dell’Ed Sullivan Show. Come una vera coppia comica, si beccavano, discutevano di attualità e di quotidiano (cosa tipica degli stand-up comedian) e si passavano la palla. Lo stesso fanno nello show per la rete diretto dal figlio. Solo che adesso il formato è infinitamente più breve (due minuti e poco più: perfetto) e il tono più confidenziale. Dal palco dell’Ed Sullivan Show, vestiti di tutto punto come si usava nelle trasmissioni televisive anni ’60, al divano di casa, in abiti casalinghi o quasi. Al pari di quello degli anni ’60 lo Stiller & Meara di oggi propone i due grandi comici come due persone normali che parlano, solo che oggi lo sembrano davvero perché sono su un divano casalingo e non sul palco di uno studio tv, oggi sembrano quel che sono: due persone anziane che parlano come fanno gli anziani di modernità e cose note. Ma con dei tempi comici e una verve straordinari.
L’idea comunque non è un’assoluta novità. Già Martin Scorsese negli anni ’70 diresse Italianamerican, un documentario sui suoi genitori, dei veri italoamericani. Parlando di persone che gli erano vicine Scorsese voleva fare, per sineddoche, un ritratto di una tipologia umana (gli immigrati), di un paese che li accoglie (l’America) e voleva farlo a partire da se stesso, dalla sua esperienza e da quello che conosce davvero. Il risultato era straordinario.
E a suo modo è straordinario quello che Ben Stiller (accreditato come “director” con le virgolette, vista l’esuberanza difficile da contenere dei genitori) riesce ad ottenere dal duo. Non solo dei tempi ridotti e perfetti (stupefacente quanto riescano a dire, come riescano ad essere divertenti e con quale naturalezza lo facciano in soli due minuti e mezzo) ma anche una spontaneità che non è scontata in esponenti di un mondo dello spettacolo diverso da quello quotidiano, in cui la mediazione e la falsità da tenere sul palco erano maggiori.
Ma non c’è palco in Stiller & Meara. Questo è il concetto.
Gabriele Niola
Il blog di G.N.
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