Viene dalla factory di Pendleton Ward il successo più importante di Kickstarter nell’ambito delle webserie. Fino ad un mese fa era Freddie Wong con il suo Videogame High School la campagna per la rete che aveva raccolto più denaro in assoluto, ora è quella di Bee and Puppycat . Ma se per il primo è facile intuire le ragioni del successo (notorietà di Wong, unita al tema di una webserie su un liceo in cui si gioca ai videogiochi), il caso di Bee and Puppycat è molto più complesso e mette insieme molto di quello che su internet si è costruito negli ultimi anni in tema di contenuti audiovisivi per la rete.
Pendleton Ward è diventato molto noto grazie a Adventure Time , un cartone animato in onda su Cartoon Network (poi diventato anche serie di videogiochi) arrivato alla sua quinta stagione, che originariamente fu finanziato dal canale Disney dopo che il pilota si era fatto notare in rete per numero di visualizzazioni. Recentemente il medesimo team con la supervisione di Pendleton Ward aveva creato la serie Bravest Warriors per Cartoon Hangover , uno dei canali originali di YouTube (quelli messi in piedi e finanziati direttamente da Google), anch’essa con ottimo successo, si parla di visualizzazioni tra i 3 e i 4 milioni per ogni episodio.
Bee and Puppycat è invece arrivato l’11 luglio scorso online, o almeno la sua prima parte da circa 5 minuti, la seconda è stata postata il 6 agosto, sempre su Cartoon Hangover.
Si tratta di un pilota elaborato da uno dei collaboratori di Pendleton Ward (il regista Larry Leichliter) ma creato e scritto dalla character designer di Adventure Time, Natasha Allegri (facile immaginare che abbia anche fatto character designer di questo).
È una prima puntata per una serie di cartoni che non si distanzia molto dagli elementi di successo di Adventure Time. C’è un protagonista umano e un aiutante animale magico, ci sono avventure demenziali, molto umorismo e un’aria decisamente più allucinata della media.
A differenza di tutti gli altri cartoni nominati, Bee and Puppycat è un prodotto davvero particolare, ha un modo unico di incrociare surreale e reale, animazione americana e disegno in stile nipponico, unito ad uno storytelling audace e stravagante che unisce truce a tenero. È inclassificabile e non è facile immaginare che nessuno ne avrebbe mai prodotto una serie, se non ci fosse
Kickstarter.
Lanciato con l’aura dei prodotti di Pendleton Ward , Bee and Puppycat ha ricevuto tutta l’attenzione necessaria per farsi notare ed è piaciuto tanto da raccogliere 872mila dollari, cioè 272mila di più di quanti ne avesse chiesti.
La parabola di Bee and Puppycat dimostra ancora una volta quanto YouTube (inteso come produttore e non come piattaforma libera) si stia avvicinando alla mentalità da imbuto televisivo. Una delle sue caratteristiche chiave come tecnologia è la mancanza di filtro (se non per contenuti sessualmente espliciti) e quindi la messa in luce di materiale diverso e peculiare, ma lo stesso non si può dire quando si tratta di fare il produttore, in quel caso anche YouTube gioca sul sicuro senza scommettere sulle componenti meno classificabili che già ospita. Se dunque la televisione è pronta a finanziare (per sé) prodotti di provato successo online che gli somiglino, e YouTube per alcuni versi può scegliere di finanziare una produzione a basso rischio (che venga da professionisti stimati e noti grazie ai media tradizionali), i progetti più strani che ieri ci arrivavano senza una speranza di finanziamento oggi, solo in alcuni casi, hanno uno sbocco economico in più.
Quel che sembra di capire però è che la selezione è ancora più dura di quanto non fosse dieci anni fa. Cioè ciò che il crowdfunding ha mostrato fino ad ora è che ottenere dagli utenti stessi cifre sufficienti ad una produzione richiede una notorietà già stabilita o un’idea dai presupposti devastanti. Notorietà e tipo di idee che magari non sono le stesse richieste dalla tv, ma ad un livello che decisamente eccede le richieste di un network.
BEE AND PUPPYCAT – PART 1
BEE AND PUPPYCAT – PART 2
Gabriele Niola
Il blog di G.N.
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